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Database della polizia violato dalla Gang “Vile” | sicurezza.net

Due individui appartenenti alla Gang “Vile” sono stati accusati di frode telematica dopo aver violato il database delle forze dell’ordine. Questi hacker, a seguito di questa intrusione informatica, sarebbero stati capaci di estorcere delle informazioni a delle persone con la finalità di ricattarle. I membri del gruppo minacciavano di diffondere queste informazioni in rete e quindi renderle pubbliche.

Chi sono i due individui della Gang “Vile”

Sagar Steven Singh (19 anni) e Nicholas Ceraolo (25 anni) sembrano essere i due criminali colpevoli di questo cyberattacco. Le informazioni trapelate dalle stampa sottolineano come i due ragazzi abbiano rubato le password da un agente della polizia per accedere al database. All’interno di questa base di dati, le informazioni rubate riguarderebbero registrazioni di stupefacenti, sequestri di valuta e rapporti di intelligence. A seguito di ciò si sarebbero presentate le minacce verso le vittime. Quest’ultime si dovevano impegnare a fornire i propri dati personali come l’indirizzo della propria residenza e pagare per non permettere la diffusione delle loro informazioni private. In caso contrario, la Gang si sarebbe occupata di impartire del male alle loro famiglie.

Furto di identità

Sagar Steven Singh, il più giovane dei due, avrebbero utilizzato la mail di un ufficiale della polizia per contattare delle società per reperire le informazioni private degli utenti. Attraverso questo furto di identità, l’hacker stava agendo nell’ombra, giustificando che i dati erano necessari per delle indagini di polizia. Dimostrandosi a tutti gli effetti come delle richieste di emergenza, i governi contattano queste società per divulgare la privacy delle persone. Come si è visto anche nel caso della Silicon Valley Bank, gli hacker non hanno timore ad intrufolarsi in gineprai, perché per quanto possa essere difficile, cercano di sfruttare la situazione come dei veri e propri sciacalli.

Le conseguenze degli attacchi

“Come si è detto, gli imputati hanno svergognato, intimidito ed estorto altre persone online. Questo Ufficio non tollererà coloro che si spacciano per agenti delle forze dell’ordine e abusano dell’infrastruttura di sicurezza pubblica che esiste per proteggere i nostri cittadini”, ha dichiarato il Procuratore degli Stati Uniti Breon Peace nel comunicato stampa. Entrambi gli imputati rischiano fino a cinque anni di carcere, mentre Ceraolo rischia fino a 20 anni.

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