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Naufraga un barcone di migranti al largo Tunisia: 35 i morti

Non si arresta la scia di morte nel Mediterraneo centrale, segnato in questi ultimi giorni da condizioni meteo che rendono proibitive la navigazione. L’ennesima tragedia si è consumata al largo della Tunisia dove si è verificato un naufragio che ha coinvolto, secondo quanto reso noto dal sito Afroplanete.com, un’imbarcazione con a bordo complessivamente una cinquantina di persone, affondata probabilmente a causa del mare mosso e delle pessime condizioni del mezzo. La Guardia costiera ha recuperato in tutto 35 cadaveri mentre una quindicina di migranti sono stati salvati.
Un naufragio che arriva a pochi giorni da un’altra tragedia consumatasi sempre al largo del paese nordafricano, quando affondarono due imbarcazioni. In tutto le vittime accertate sono state 29, di 11 diverse nazionalità africane. La prima delle due barche era partita da Jebeniana (Sfax) ed è naufragata nella notte a 36 miglia dalle coste tunisine, provocando 21 vittime, recuperate anche grazie al contributo di alcuni pescherecci. La seconda imbarcazione è invece affondata al largo di Mahdia e in questo caso la Guardia costiera ha fatto sapere di aver recuperato i corpi di 8 persone, riuscendo a salvare 11 migranti di vari paesi dell’Africa subsahariana.

Nelle ultime settimane si è impennato il numero di partenze dalla Tunisia: la notte scorsa la Guardia Costiera ha bloccato 5 tentativi di partenze, soccorrendo 231 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà. La maggioranza dei migranti soccorsi è risultata essere originaria di vari paesi dell’Africa subsahariana mentre 59 sono tunisini. E altri 10 sono stati fermati a Nabeul, Sousse e Monastir prima che prendessero il mare. Numeri che si vanno a sommare a quelli dall’inizio dell’anno: nei primi tre mesi del 2023 sono 500 le partenze che la Guardia Costiera tunisina è riuscita a sventare mentre i soccorsi in mare hanno riguardato 14.406 persone, di cui 13.138 di vari Paesi dell’Africa subsahariana e 1.268 di nazionalità tunisina. Il tratto di costa più utilizzato per le partenze, ha fatto sapere la Guardia nazionale di Tunisi, è risultato essere quello delle regioni di Sfax e Mahdia, dove nella prima parte dell’anno sono stati bloccati 388 partenze con 13.259 migranti soccorsi. Secondo la stessa fonte durante le operazioni di prevenzione all’immigrazione irregolare sarebbero state arrestate 63 persone coinvolte nell’organizzazione di traversate illegali, con il sequestro di 135 imbarcazioni e 12 veicoli.

Tragedie che non fermano comunque le partenze, come dimostrano i nuovi sbarchi avvenuti a Lampedusa dopo qualche giorno di tregua dovuto al maltempo. Sull’isola ieri sono arrivati 84 migranti, tra questi 15 tunisini e un gruppo imprecisato di siriani, fra cui una donna, sbarcati dopo essere stati soccorsi da una motovedetta della Guardia di finanza. Si è trattato del primo sbarco dopo cinque giorni di maltempo e mare in burrasca. I migranti hanno riferito di essere partiti a mezzanotte di giovedì da Monastir in Tunisia, pagando 3 mila dinari. E il copione si è ripetuto oggi, con 134 nuovi arrivi nel giro di poche ore a Lampedusa. Si tratta di due imbarcazioni salpate da Sfax che sono state soccorse da una motovedetta della Guardia di finanza e da un mezzo di Frontex. Sul primo scafo, un natante in legno di 9 metri, c’erano 85 tunisini, compresi 19 minorenni e 8 donne, che hanno riferito di aver pagato 2mila dinari tunisini per la traversata. Sulla seconda carretta del mare, di 6 metri, erano invece stipati in 49, compresi 6 minorenni e 14 donne, che hanno riferito di essere originari di Camerun, Costa d’Avorio, Guinea e Mali. Dall’inizio dell’anno, secondo il Viminale, sono arrivati in Italia 28.285 migranti, di questi 5.094 dalla Costa d’Avorio, 3.921 dalla Guinea, 2.778 dal Pakistan e 2.210 dalla Tunisia.

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