Dieci sale dedicate ai più noti personaggi dell’Odissea, dalla presa di Troia al ritorno ad Itaca, passando per la Terra dei Feaci. Mille metri di esposizione per celebrare Omero e il suo mito, tra Magna Grecia e Trinacria. Suggestioni, ricordi, cartine geografiche, pinakes, statue, busti, misteriose figure e indomiti cavalli, tele di grandi dimensioni e vasi, armi ed elmi, grandi gruppi scultorei e installazioni. Testimonianze di un universo apparentemente lontano, ma ben presente e radicato nella storia trimillenaria e nell’immaginario degli eredi della Calabria Megale. C’è tutto questo e altro al centro dell’Odissea Museum al Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia, il primo museo italiano – diretto da Sergio Basile e promosso dalla rete museale regionale, in collaborazione con il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, con l’assessore alla Cultura, Antonella Tripodi e con il vice sindaco, Pasquale Scalamogna – dedicato al viaggio più famoso della storia e alla mitica figura di Odisseo, eroe che da duemila e ottocento anni ispira artisti di ogni sorta. [Continua in basso]
La rassegna artistico-museale, unica nel suo genere nel panorama europeo, si è arricchita di altri pregevoli gioielli. Si tratta delle tele di grande formato dell’artista Mario Levato, talentuoso maestro d’arte che nel pathos chiaroscurale del colore ad olio ritrova la propria forma di rappresentazione privilegiata. Dal 2015 insegna Discipline pittoriche presso il Liceo Artistico “A. Venturi” di Modena. Amante della continua lotta tra luci e ombre, tipica del Caravaggio, e allo stesso tempo attratto dallo stile rinascimentale, l’artista, con le sue infinite gradazioni di grigio ottenute grazie ad una ricercata tecnica dello sfumato, fa emergere i suoi soggetti dal nero fondale con una straordinaria potenza espressiva. Ade e Persefone, in particolare, sono i soggetti delle magnifiche tele che si integrano perfettamente con i miti di Hipponion e della Costa degli Dei. “Levato possiede la capacità di cogliere non solo l’esatta fisionomia nella sagoma, aiutato dall’abilità nel disegno, ma l’essenza di un’emozione, di uno stato d’animo, del carattere. Supera la tecnica accademica per merito della sua personale capacità di andare oltre l’apparenza, di indagare i sentimenti, di arrivare all’essenza del soggetto, che non è solo forma riprodotta ma reinterpretazione, e trasmettere, nelle nervature chiaroscurali, la forza vitale e pulsante degli esseri viventi, degli animali, della natura”. È questo il ritratto che ci offre il noto critico d’arte Rosa Orsini.
Nella mano di Levato è fortemente presente l’impronta magnogreca. Ciò non solo nella scelta dei soggetti, ma soprattutto nella ricerca continua e meticolosa di quell’equilibrio formale e stilistico proprio di tale cultura che, probabilmente, viste le origini calabresi dell’artista, è stata naturalmente interiorizzata e rielaborata in modo del tutto originale. Partendo dal mondo omerico e dalle opere scultoree classiche, reinterpretate in chiave personale e moderna, Levato ci cattura perché ci riporta alle origini dell’Enotria, al mito greco di Ulisse, all’armonia di un’arte senza tempo che non smetterà mai di emozionarci. Le sue opere sono visibili tutti i giorni presso l’Odissea Museum – nella sala dedicata al mito di Persefone – a Palazzo Gagliardi, dalle 16.30 alle 20. La fascia mattutina è invece dedicata, esclusivamente su prenotazione, ai gruppi e alle visite guidate delle scolaresche, già accorse numerose da tutta la Calabria e da molte regioni italiane.
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