Tredici anni fa perdevano la vita in via del Carmine a Favara, nel crollo dell’abitazione in cui vivevano, Chiara e Marianna Bellavia, 3 e 14 anni. Sepolte dalle macerie nei loro lettini, il posto in cui ogni bambino avrebbe più diritto a sentirsi al sicuro.
“È una tragedia che ha segnato Favara – afferma il sindaco di Favara Antonio Palumbo -, ma che rischia di ripetersi qui come altrove, data l’impossibilità dei comuni di garantire la sorveglianza puntuale del territorio e le risorse, ad esempio, per provvedere alla messa in sicurezza delle abitazioni private, se si escludono i piccoli interventi di manutenzione”.
“Se le tragedie insegnano qualcosa – continua il primo cittadino -, se questa in particolare può insegnare qualcosa, è che i nostri centri storici sono fonte di possibile sviluppo ma anche di grande preoccupazione. Alla politica, regionale e nazionale, l’impegno a fornire ai comuni gli strumenti necessari per confrontarsi con quella che, con il passare degli anni e con l’aumento dei fenomeni atmosferici estremi, diventa sempre più un’emergenza”.
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