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Pittrice finalndese lascia Siracusa: «In Sicilia scuole carenti»

Attualità Siracusa

Elin Mattsson, 42 anni, madre di 4 figli, uno di 15, uno di 14, uno di 6 e uno di 3 anni, ha deciso di andare in Spagna.

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Siracusa – Sistema scolastico carente, approcci all’educazione obsoleti fanno del sistema scolastico italiano un sistema molto poco europeo. A dirlo è una famiglia finlandese che ha inviato una lettera al quotidiano SiracusaNews raccontando la propria scelta di trasferirsi in Sicilia, salvo andare via subito dopo aver mandato i bambini a scuola, tra i banchi siracusani. Elin Mattsson è una madre finlandese di 4 figli, di 15, 14, 6 e 3 anni. Lei è una pittrice di 42 anni, suo marito ha 46 anni ed è un Information Technology Manager che lavora da remoto.

«Il sistema scolastico è così povero – scrive la famiglia nella lettera – I miei dubbi sono iniziati dal primo giorno che ho messo piede a scuola per l’iscrizione: il rumore delle classi era così forte che mi chiesi come diavolo fosse possibile concentrarsi con quel frastuono. Quel giorno ho anche dato un’occhiata di sfuggita ad un’aula in cui un bambino di circa 7 anni stava svolgendo un esercizio di fronte ad un insegnante arrabbiato che sprezzante, guardava dall’alto in basso non solo il bambino alla lavagna ma tutti alunni. Era scioccante».

«In Finlandia – prosegue la lettera – gli studenti hanno una pausa di 15 minuti tra una lezione e l’altra, e lasciano l’aula per giocare insieme nel giardino/patio. Uno o due insegnanti li tengono d’occhio mentre sono fuori. La Finlandia si rende conto dei benefici di bambini che si muovono, giocano, urlano e corrono liberamente all’aperto per liberarsi delle energie in eccesso e prendere aria fresca, così da ottenere migliori risultati a scuola».

«Un altro problema che ho notato – prosegue – com’è possibile pensare che possano essere funzionali gli innumerevoli adulti che corrono a scuola ogni mattina e ogni pomeriggio? Il caos totale del traffico (e l’ambiente qui?) è pratico per le famiglie? In Finlandia i bambini (7-12 anni) vanno a scuola da soli; usano la bicicletta o vanno a piedi e se abitano a più di 5 km dalla scuola possono andare con il taxi/bus della scuola. Pranzano a scuola, poi tornano a casa da soli quando la giornata scolastica è finita. Volendo, il bambino può andare in un altro posto (come un club pomeridiano) fino a quando i genitori non lasciano il lavoro».

«In Spagna – conclude la lettera – avevano bambini più grandi che stavano agli incroci con luci al neon e fermavano il traffico la mattina e il pomeriggio quando i più piccoli attraversavano. In Finlandia insegni ai tuoi figli come comportarsi nel traffico in modo che possano andare da soli. Ciao, ciao Siracusa e hola Espana».

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