Richiesta di rinvio a giudizio della Procura dell’Aquila per gli indagati dell’operazione denominata Blue Marine. Il gup del locale Tribunale ha fissato l’udienza preliminare per il 12 aprile. Il processo è stato chiesto anche nei confronti di Angelo Maiolo, 39 anni, di Acquaro, unitamente ad altri 23 indagati. Si tratta di: Dritan Mici, 48 anni, albanese domiciliato a San Salvo, presunto capo dell’organizzazione; Rodolphe Pinto, 60 anni, di origine francese; Binoshaj Brigeno, 29 anni, di origine albanese; Binoshaj Gacjano, 24 anni; Canj Gazmir, anche lui albanese; Ferdinando De Rosa, 39 anni; Luigi Di Iorio, 43 anni, di Termoli; Simone Di Napoli, 34 anni, di Messina; Gjinaj Enrrik, 25 anni, albanese; Gazmir Kalaci, 48 anni, di Scutari; Albert Mici, albanese, 32 anni; Matteo Mici, 23 anni, di Formia; Jozef Mici, 21 anni, di Gaeta; Greta Ndoja, 46 anni, albanese; Nicola Papaleo, 63 anni, di Rosarno; Roki Prela, 27 anni, albanese; Alessandro Ronzullo, 39 anni, di Canosa di Puglia; Giovanni Sallustio, 35 anni, molisano; Vladimir Solkolj, 44 anni, albanese; Valter Sparvieri, 48 anni, molisano; Ionela Tudoran, 34 anni, romena; Elvis Vasiu, 32 anni; Armando Ymerj, 29 anni, albanese. [Continua in basso]
Secondo l’accusa, l’associazione avrebbe avuto il controllo del traffico di cocaina ed eroina nel Vastese, non disdegnando affari con la ‘ndrangheta e riciclando il denaro in bar, auto e negozi. Ad alcuni indagati viene contestata la recidiva. Decisive si sono rivelate le intercettazioni telefoniche e dai colloqui è emerso che la presunta organizzazione criminale aveva consentito un rafforzamento dei clan legati alla ‘ndrangheta anche in Abruzzo.
Angelo Maiolo è accusato dei reati di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trasporto di un quantitativo imprecisato di droga.
In relazione alla posizione di Maiolo, il Tribunale del Riesame, nell’evidenziare la gravità del quadro indiziario emerso a carico dell’indagato con riferimento alla contestazione associativa, ha ripercorso il contenuto di talune conversazioni intercettate, desumendo da esse e dai rapporti instaurati con esponenti di vertice dell’organizzazione (Mici Dritan e Pinto Rodolphe), la partecipazione del ricorrente al sodalizio contestato. In ordine al contenuto delle conversazioni, si è osservato – secondo la Cassazione che si è pronunciata in sede cautelare – come il tenore dei dialoghi intercettati rivelasse il ruolo di fornitore di stupefacenti assunto da Maiolo nella vicenda”.
Angelo Maiolo negli scorsi anni è rimasto coinvolto nell’operazione denominata “Luce nei boschi” riportando una condanna ad 8 anni per associazione mafiosa e reati legati agli stupefacenti.
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