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Matteo Messina Denaro, trovato un terzo covo

Dopo l’individuazione dell’appartamento del boss e del covo dove sono stati trovati abiti, gioielli e scatole vuote, spunta un terzo covo

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Campobello di Mazara, Trapani – Nell’indagine sulla cattura del boss Matteo Messina Denaro spunta un terzo covo. A scoprirlo è stata la polizia, che ha seguito le tracce di un trasloco: questo appartamento, ora vuoto, era infatti quello dove il boss ha vissuto fino a giugno scorso. Si tratta di una abitazione che si trova sempre a Campobello di Mazara, paese in cui il capomafia si sarebbe nascosto prima di trasferirsi in vicolo San Vito, dove è stato scoperto il primo appartamento del boss. Gli investigatori hanno isolato la zona e sono in arrivo gli uomini della scientifica per repertare ogni elemento utile all’indagine. Il terzo covo, che si trova al primo piano al civico 260 in via San Giovanni, poco distante dalla prima abitazione scoperta, è stato perquisito. L’appartamento è in vendita. Gli inquirenti stanno accertando chi sia il proprietario.

Dopo la camera blindata trovata ieri in un appartamento del centro di Campobello di Mazara gli investigatori erano alla ricerca di un altro possibile nascondiglio. Nel piccolo bunker di via Maggiore Toselli, nascosto dietro il fondo scorrevole di un armadio attaccato alla parete di una stanza, non sarebbe stato trovato infatti il vagheggiato «tesoro del boss»: né soldi, né i tradizionali pizzini della corrispondenza mafiosa, o addirittura l’archivio di Totò Riina che secondo alcuni pentiti sarebbe stato ereditato da Messina Denaro. Pare ci fossero appunti e qualche carta ancora da interpretare, alcuni monili e pietre apparentemente preziose, pezzi di argenteria, custodie di gioielli e scatole altrettanto vuote. Oggi il boss sarebbe dovuto comparire in video collegamento dal carcere dell’Aquila all’udienza del processo in cui è accusato di essere il mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio: ma l’udienza è stata rinviata al 9 marzo «per consentire al difensore di essere presente». L’assenza è legata a motivi «legati al suo stato di salute e alle cure che si stanno prestando all’imputato». Il boss proprio questa mattina è stato sottoposto all’interno dell’istituto penitenziario alla prima seduta di chemioterapia.

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