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Martina Scialdone, la vittima avrebbe chiesto aiuto – LaPresse

Martina Scialdone, la vittima avrebbe chiesto aiuto

Lo sostiene Fabio Taglialatela, avvocato difensore di Costantino Bonaiuti, il 61enne che ha ucciso la sua ex: “Se tutti avessero fatto il proprio dovere questa ragazza sarebbe ancora viva”

16 Gennaio 2023

“In questa vicenda ci sono due vittime. Se tutti avessero fatto il loro lavoro e il loro compito di cittadini istituzionalmente preposti questa ragazza sarebbe ancora viva“. Così Fabio Taglialatela, difensore di Costantino Bonaiuti, il 61enne che ha ucciso a Roma Martina Scialdone, 34 anni in risposta ai cronisti che a Piazzale Clodio gli chiedevano di un possibile ritardo nell’intervento delle forze dell’ordine il giorno dell’omicidio della donna. “La ragazza pare abbia chiesto aiuto e nessuno ha avuto modo di riscontrare questa richiesta di aiuto o forse non ha voluto ma questo lo appureremo – prosegue -. C’è stato un ritardo generalizzato, pare che la ragazza si sia recata a chiedere aiuto con le proprie forze dopo l’aggressione e non abbia ricevuto nessun sostegno”.

Alla domanda se siano trascorsi 40 minuti prima che la polizia intervenisse, l’avvocato risponde: “C’è stato un ritardo generalizzato, pare che la ragazza si sia recata a chiedere aiuto con le proprie forze dopo l’aggressione e non abbia ricevuto nessun sostegno”.”Se tutti avessero fatto il loro lavoro e il loro compito di cittadini istituzionalmente preposti questa ragazza sarebbe ancora viva”, prosegue.

“Era in cura per depressione”

 “Le difficoltà psicologiche e psichiatriche del mio assistito sono certificate. Era seguito da un centro per una forma depressiva, ma non è questa patologia che ha dato luogo all’evento. Lui ha avuto sempre un atteggiamento cordiale nei confronti di questa persona tanto è vero che non c’è stato mai nessuna denuncia nei suoi confronti”, aggiunge Taglialatela. 

“Non c’è stata alcuna premeditazione”

“Non c’è stata alcuna premeditazione. Era un rapporto consenziente tra due persone. Non si tratta di omicidio volontario ne’ preterintenzionale. È stato il tragico errore di un soggetto che forse voleva porre fine alla sua vita e che invece soffrirà per sempre di quanto successo” le parole dell’avvocato.

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