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Il Garante per l'infanzia ricorda Cocò Campolongo nel giorno dell'arresto di Denaro

Antonio marziale: «Mafia e ‘ndrangheta hanno mietuto vittime innocenti, la cui esecuzione è stata spietata senza badare a rispetto di genere o età»

Redazione

Il Garante per l’infanzia ricorda Cocò Campolongo nel giorno dell’arresto di Denaro

Antonio Marziale

“Nel giorno in cui lo Stato è riuscito ad acciuffare Matteo Messina Denaro, dopo trent’anni di latitanza, con a carico anche l’accusa di avere compartecipato all’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido, ricade il nono anniversario della morte del piccolo Cocò Campolongo, avvenuta il 16 gennaio 2014 nelle campagne di Cassano allo Ionio. Aveva tre anni ed è stato barbaramente ucciso e dato alle fiamme. Nonostante i due killer siano stati condannati definitivamente dalla Cassazione, la società non può e non deve dimenticare”. A dichiararlo è il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria. [Continua in basso]

“Non è stata soltanto la mafia siciliana ad uccidere bambini – ha evidenziato Marziale – nel tempo anche la ‘ndrangheta si è macchiata di tanto abominio, uccidendo bambini perché accompagnatori di parenti nel mirino delle cosche, perché testimoni di misfatti o perché considerati un pericolo per l’avvenire. Ed è per questo che occorre tenere sempre alto l’indice di abiura nei confronti del crimine organizzato. La mafia non ha mai avuto rispetto per i bambini e quanti si sono prodigati a parlare di “codice d’onore” hanno miseramente dichiarato un falso storico”. Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ha infine concluso : “Mafia e ‘ndrangheta hanno mietuto vittime innocenti, la cui esecuzione è stata spietata senza badare a rispetto di genere o età. Le giovani generazioni sappiano, per tenersi lontane da ogni benché minima tentazione o seduzione”.

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