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Guè torna sulla scena del rap con Madreperla. Il king del rap di Milano, piuttosto attivo dopo la pausa presa con i Club Dogo, pubblica così il suo ottavo album solista, nono se si conta il disco insieme a Marracash.
Dopo Guesus, uscito nel 2021, Guè pubblica Madreperla, una lettera d’amore al rap di strada. Quel tipo rap che raggiunge la ricchezza ma la ostenta poco, come in seguito hanno iniziato svariati rapper, quel rap anarchico ma sempre disposto ad aiutare il prossimo. L’unione dei ragazzi che si conoscono per caso in strada e subito diventano fratelli. Il rap con un proprio codice d’onore.
Il disco si presenta come uno un prodotto con tracce che si rifanno al rap degli anni ’90 ed inizio degli anni 2000. L’album contiene tracce con tante strofe e rime piene di metafore nei confronti della società. Esempi sono appunto tracce come Prefissi, Tuta maphia, o ad esempio Free, Da 1k in su, Léon (The Professional).
Oppure dai contenuti più spensierati come Cookie n’ cream, o con testi più sentimentali come Need u 2nite, Lontano dai guai, Chiudi gli occhi. Sulle basi, invece, Guè sceglie esclusivamente Bassi Maestro che, oltre a sfoggiare basi con interessanti groove di basso, si diverte anche a riproporre sample degli anni ’80 con Mi hai capito o no? e Mollami pt.2.
Il massimo dell’espressione poetica lo abbiamo in Capa tosta. Una ballad rap, potremmo descriverla. Una canzone cantata per metà in italiano e per l’altra metà in napoletano grazie al featuring con Napoleone. Possiede ritmi funk e atmosfere da piste da ballo. Con tanto di palla gigante da discoteca ad emettere luci su un buio da atmosfera.
Tra i featuring nel disco abbiamo sempre scelte giovanili come Paky e Anna, ed altri nomi come Sfera Ebbasta, Massimo Pericolo, Marracash, Rkomi, Mahmood e Benny the Butcher.
Guè è uno dei rapper più amati della scena hip hop. Un artista che, come lui stesso afferma, è sempre rimasto fedele alla sua strada. Madreperla, quindi, è un album che non deluderà i fan.
Simmaco Munno
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