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Festival di Sanremo 2023: recap della serata cover

Festival di Sanremo 2023: la serata dell’11 febbraio dedicata alle cover è stata un successo. Una serata che ha fatto felici varie gererazioni, dai nostalgici di Anna Oxa e i Cugini di Campagna, fino agli Articolo 31 e Paolo e Chiara. Con le interpretazioni delle nuove leve della musica italiana che vanno dal ’96 al ’03. Anche Le Vibrazioni, Noemi, Baustelle, Alex Britti e tanti altri.

Scendono subito sul palco per la serata Ariete e Sangiovanni cantando Centro di gravità permanente di Franco Battiato. Due artisti giovanissimi, entrambi 2003, che nonostante l’inizio non perfetto in seguito non hanno di certo sfigurato.

Will e Michele Zarrillo, invece, presentano Cinque giorni, proprio del cantautore Michele Zarrillo, che in occasione decide di mettersi inizialmente al pianoforte. Dopo aver lasciato cantare le prime strofe a Will, prende il microfono per cantare insieme al giovane artista.

Elodie e Big Mama sono le terze concorrenti a salire sul palco. Il brano cantato è American Woman, canzone dei The Guess Who già coverizzata da Lenny Kravitz. Difatti l’interpretazione è proprio del cantautore statunitense. Una prova piena di enfasi della cantante italiana, con Big Mama che canta una strofa sia in inglese ma anche in italiano.

Dopo le tre esibizioni, c’è spazio anche per Peppino di Capri, uno dei migliori cantautori della musica. Nonostante i suoi 83 anni, riesce a tenere ancora un palco e una platea perfettamente. Con la sua Champagne ha fatto cantare l’Ariston proprio come durante gli anni migliori della sua carriera.

Proprio quest’anno festeggia i 70 anni di carriera, decidendo di festeggiarli nel Festival della musica più importante d’Italia. Ed oltre a ricevere una grande standing ovation dal pubblico, riceve anche il Premio Città di Sanremo dal sindaco Alberto Biancheri.

La quarta canzone è La notte vola, di Lorella Cuccarini che in occasione accompagna l’interprete del suo pezzo, ovvero Olly. Un’esibizione che forse lascia un po’ amaro in bocca, con un’interpretazione da discoteca che forse andava bene una ventina di anni fa. Un abbozzo di autotune che sicuramente si poteva risparmiare. Il pubblico, comunque, ha apprezzato.

Ultimo invece si occupa di suonare e cantare una serie di canzoni di Eros Ramazzotti, duettando anch’egli con lo stesso cantautore. Iniziano prima con Adesso tu, poi con Un’emozione per sempre, e poi con Più bella cosa. Con un siparietto simpatico di Ramazzotti che nel momento dell’esecuzione della seconda canzone dice di non ricordarsi più le parole. L’esibizione, però, si è rivelata molto buona.

Il momento gag non può mai mancare, soprattutto se come ospite co-conduttrice c’è Chiara Francini, attrice conosciuta anche per la sua vena comica. Nel momento della sua annunciazione da parte di Amadeus, infatti, Francini non appare per scendere la Scala dell’Ariston ma tra il pubblico, per poi scenderle la seconda volta che viene annunciata dal conduttore.

Lazza si esibisce con Emma, per la sesta esibizione della serata, cantano La fine di Nesli nella versione, però, fatta da Tiziano Ferro. Un’interpretazione che viene accolta molto bene dal pubblico.

Tananai decide per la cover di Vorrei cantare come Biagio Antonacci di Simone Cristicchi, in cui però, in questa esibizione, non appare l’autore della canzone ma il soggetto della canzone, ovvero Biagio Antonacci.

L’ottava esibizione invece è di Shari con Salmo che si occupano di portare sul palco dell’Ariston un medley di Zucchero, tra cui Diavolo in me. Ottime performance di entrambi.

Subito dopo salgono sul palco Gianluca Grigani e Arisa cantando una canzone proprio del cantautore milanese Destinazione Paradiso. Sicuramente una delle migliori esibizioni di questa serata, dove entrambe le voci si amalgamano perfettamente con un perfetto mix di voce maschile e femminile. Quasi come fosse una versione pop di un pezzo ballad dei Guns N’ Roses.

Su un altro palco, quello del Suzuki Stage, si esibisice La Rappresentante di Lista con due pezzi suoi: Diva e Ciao ciao.

Si torna sull’Ariston e sul palco salgono Leo Gassman e Edoardo Bennato, che si esibiscono in un medley di Bennato, insieme al Quartetto Flegreo. Prima con l’Isola che non c’è e poi con Capitan Uncino.

Arriva, in seguito, il turno di Fedez e degli Articolo 31, uno dei gruppi rap più famosi della scena italiana. Si esibiscono in un miscuglio di canzoni proprio degli Articolo 31, con un Fedez alla chitarra elettrica in Domani smetto, per poi cimentarsi nella sua celebre Spirale ovale ed altre del proprio repertorio.

Giorgia ed Elisa, invece, danno vita ad una delle migliori esibizioni della serata. Entrambe hanno cantato un loro pezzo celebre insieme Luce (Tramonti a nord est) di Elisa e Di sole d’azzurro di Giorgia. Emozionado pubblico in sala e da casa.

Colapesce, Di Martino e Carla Bruni sono la tredicesima esibizione della serata. La loro cover è Azzurro di Adriano Celentano.

In seguito viene dedicato un momento ai ragazzi del carcere di Nisida, con gli attori di Mare fuori, riallacciandosi al discorso di Francesca Fagnani sulla situazione sociale dei giovani detenuti del carcere campano. Subito dopo entrano in scena i Cugini di Campagna insieme a Paolo Vallesi cantando prima La forza della vita e poi Anima mia. Altro momento speciale sia per loro che per la platea del Festival di Sanremo.

Marco Mengoni delizia il pubblico con il coro gospel Kingdom Choir cantando Let it Be dei Beatles. Un’altra delle migliori esibizioni della serata. In seguito arriva il momento di Manuel Agnelli e gIANMARIA per il pezzo degli Afterhours Quello che non c’è, altro momento emozionante del Festival.

L’interpretazione di Qualcosa di grande dei Lunapop da parte di Mr. Rain e Fasma, invece, ha lasciato un po’ a desiderare. Un’esibizione che si poteva fare sicuramente meglio, il solito uso dell’autotune sicuramente si poteva evitare. Come lo si poteva evitare anche per la cover di Via del campo di Fabrizio de André da parte di Madame e Izi. Un’esibizione niente male, rovinata leggermente dall’autotune seppur minimale.

Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri, invece, viene trasformata in un pezzo pop-rock dai Baustelle e Coma_Cose. Diversamente Rosa Chemical e Rose Villain trasformano la canzone di Gianna Nannini America in un pezzo dalle tinte post punk-glam rock. Entrambe ottime esibizioni.

I Modà, accompagnati da Le Vibrazioni, si esibiscono in Vieni da me proprio delle Vibrazioni. Una bellissima perfomance delle due band impreziosita da assoli e sviolinate. La siciliana Levante interpreta Vivere di Vasco Rossi, altra esibizione emozionante. Anna Oxa interpreta la sua canzone che la fece conoscere al pubblico italiano: Un’emozione da poco, con il violoncellista Iljard Shaba. Perfomance forse un po’ deludente, ma ha deliziato il palato del pubblico.

Sethu e i bnkr44 si occupano di Charlie fa surf, una riproposizione giovanile del pezzo dei Baustelle e uno dei più importanti del gruppo toscano. Arriva subito dopo l’esibizione di LDA con Alex Britti nel blues/soul di Oggi sono io, esibizione tutto sommato venuta bene del giovane cantante e del musicista.

Mara Sattei e Noemi interpretano L’amour toujours di Gigi D’Agostino con un inizio che ricorda i Daft Punk. I vocalizzi delle due cantanti danno vita ad una delle cover più riuscite di questo Festival, suscitando anche una certa emozione per chi è cresciuto con le canzoni del dj torinese.

La penultima esibizione è stata effettuata dal duo di sorelle Paola e Chiara con un medley dei loro pezzi più famosi, tra cui Vamos a bailar, Festival, con un ritorno prepotente agli anni novanta e duemila. I Colla Zio e Ditonellapiaga sono gli ultimi ad esibirsi con Salirò di Daniele Silvestri, e chiude benissimo una distinta serata che sicuramente poteva essere ottima se non fossero state inserite dei passaggi sicuramente trascurabili.

La serata cover del Festival termina con la vittoria di Marco Mengoni grazie alla sua intepretazione di Let it Be dei Beatles insieme ai Kingdom Choir.

Simmaco Munno

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