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Esports: cosa aspettarsi dal 2023

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Gli esports si presentano ormai da anni come l’ultima frontiera del gaming. I videogiochi hanno sviluppato nei giovani un vero e proprio senso agonistico e periodicamente la platea si aspetta ormai novità rivoluzionarie per quanto riguarda il lato competitivo. Sotto questo punto di vista il 2022 si è rivelato essere un anno piuttosto proficuo per il movimento degli esports e diverse società quotate in borsa hanno investito nel settore. Indubbiamente la notizia più clamorosa ha riguardato l’acquisto di Activision da parte di Microsoft, probabilmente l’operazione più onerosa della storia videoludica. L’unico neo è rappresentato dal legame a doppio filo tra gli esports e l’universo delle criptovalute, che non ha goduto sempre di ottima salute negli ultimi mesi. Di conseguenza oggi non sono in pochi a considerare quello gli esports un settore non del tutto sicuro sul quale investire.

I presupposti per veder crescere ulteriormente gli esports nel 2023, comunque, non mancano. Nemmeno in Italia, dove sono ancora poco conosciuti. Solo il calcio è riuscito a offrire ai videogiochi competitivi una vetrina importante, sebbene alcuni club sappiano ancora poco di questo mondo e deleghino a società esterne il compito di formare dei team che li rappresentino in giro per il globo. La cultura degli esports non è ancora radicata per bene nello Stivale e molti professionisti, compresi i gamer, non riescono ancora a guadagnare abbastanza per dedicarsi esclusivamente a quello che è divenuto, a tutti gli effetti, un lavoro.

Sono ancora diverse le realtà economiche che non hanno ancora colto in toto le potenzialità degli esports. Il calcio stesso fatica a sfruttare a dovere la passione dei maestri del gamepad. Il fatto che nella eSerie A competano squadre fittizie, che possono annoverare calciatori che nella realtà non sono tesserati per questa o quella società, fa perdere di fascino ed interesse al movimento. La calendarizzazione degli eventi è ancora povera e mancano competizioni veramente allenanti. Nel complesso, i tornei più importanti non durano che qualche manciata di settimane, lasciando i gamer a riposo per il resto dell’anno solare.

Il 2023 potrebbe però portare ad una svolta. Anche se la redditività non è sempre delle migliori, gli investitori continuano ad aumentare e si interessano altresì ai servizi del settore che non sono puramente legati ai videogiochi. Per quanto riguarda le sponsorizzazioni, a raccogliere le maggiori fortune dall’anno nuovo dovrebbero essere i produttori di hardware per computer e console. Come se non bastasse, bisognerà iniziare anche a prepararsi per le Olimpiadi di Parigi 2024 che potrebbero contemplare anche delle gare videoludiche. Qualche anno fa il presidente del Cio ha dichiarato che non si può dire di no ai videogame a prescindere. Solo tra un anno e mezzo, di fatto, sapremo se gli esports saranno finalmente riusciti a imporsi in tutto il mondo.

Insomma, il gioco virtuale sta prendendo il sopravvento nell’ambito dell’intrattenimento, ma non ha ancora raggiunto l’apice del successo. Di certo l’accessibilità alle attrazioni digitali è aumentata sensibilmente negli ultimi anni. Basti pensare ad esempio al caso delle piattaforme di casinò: le slot con un jackpot e altre simili macchine erano esclusiva delle sale dal vivo fino a qualche tempo fa, invece oggi sono presenti anche sul web. Così come prima del boom di internet era inimmaginabile poter sfidare a distanza un amico ad un qualsiasi titolo videoludico. Gli esports non sono altro che la sublimazione dell’intrattenimento digitale e il 2023 non può assolutamente permettersi di snobbarne l’ascesa.

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