Guardare all’emigrazione in senso positivo. È questo il fulcro dell’ultimo saggio di Aldo Aledda presentato nel corso di una conferenza alla Camera dei Deputati. Nel libro, “Sardi in fuga in Italia e dall’Italia – Politica, amministrazione e società in Sardegna nell’era delle moderne emigrazioni”, Aledda cerca di dimostrare la tesi secondo cui il fenomeno migratorio, in particolare quello sardo, abbia giovato alla società aiutandola a crescere e migliorarsi.
Come ricordato nel corso della conferenza, infatti, «l’emigrazione sarda diventa di massa nel dopoguerra, quando la Sardegna comincia ad avere uno sviluppo economico. Contraddicendo, quindi, l’idea che si esce dai Paesi poveri». Nel libro, oltre all’analisi delle cause sull’emigrazione sarda e del meridione italiano si sottolinea come nel corso del tempo la Sardegna si sia pian piano imposta per gli interventi finanziari e le politiche a sostegno dei propri emigrati. Una tendenza che prosegue ancora oggi. La regione è tra le prime per stanziamento di fondi a favore delle organizzazioni degli emigrati.
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Emigrazione sarda, gli inizi e le cause
Nel volume, edito da Franco Angeli, Aledda cerca di dimostrare quanto e in che modo la società locale, la politica e l’amministrazione siano responsabili dell’emigrazione sarda. Inoltre, Aledda sottolinea come la causa economica non sia la sola responsabile dell’emigrazione sarda, ma si parte anche per via di una serie di concause sociali.
Secondo Ada Lai, assessore del Lavoro della Regione Sardegna, la mancanza di lavoro è la causa preminente che porta ad emigrare.
Tuttavia, bisogna pensare a offrire opportunità soprattutto ai giovani per invogliarli a rientrare sull’isola. Infatti, come sottolineato più volte nel corso della conferenza, il rientro dei sardi all’interno della Regione, oltre a evitare il crescente spopolamento (e invecchiamento) del territorio riporta “in patria” esperienze e professionalità acquisite sulla terraferma o all’estero.
Il sostegno agli emigranti
Inoltre, la forza dell’emigrazione sarda sta anche nella rete dei circoli sparsi nel mondo. Un modo con cui si diffondono ovunque l’orgoglio e le tradizioni di un territorio. «All’estero – ci spiega Bastianino Mossa, presidente della Federazione associazioni sarde in Italia (Fasi) – siamo consumatori di prodotti sardi, ma siamo anche dei promotori. I nostri circoli sono come delle ambasciate: consumano e soprattutto diffondono e pubblicizzano il prodotto sardo. Il nostro ruolo sarà sempre quello di essere ambasciate della Sardegna».
Articolo aggiornato in data 16 Febbraio 2023
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