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Ecco tutta la verità sul gol fantasma che è diventato un caso nazionale

Slimer. L’avevamo definito così il gol (non gol) che ha decretato la vittoria del Castellana sul Noicattaro in Prima Categoria Pugliese. Slimer perché è un gol fantasma, che in porta non ci è evidentemente mai entrato. Tuttavia ha prodotto danni ben più grossi di quelli che combinava il fantasmino amico dei Ghostbusters. Eh già, perché prima la società ha tentato di metterci una pezza con un comunicato social, poi è intervenuto l’allenatore, il giovanissimo Davide Cassano con una lunga nota per annunciare che si sarebbe dimesso, in polemica proprio con la nota di sopra della società.

Poi sono intervenuti i tesserati per dire che pure a loro la nota della società non era piaciuta e poi gli stessi calciatori non si sono presentati alla gara che avrebbero dovuto giocare contro il Crispiano e poi…e basta con questi “e poi” che sono diventati più degli oggetti tirati a un guardalinee in uno dei nostri episodi. Al momento si attende il comunicato del giudice sportivo e si vedrà, di certo la frittata oggi ha assunto le dimensioni della panza di un bomber di terza categoria. Noi ne abbiamo parlato con Davide Cassano, l’allenatore, che ha spiegato: “Quando ci siamo accorti che il gol non era un gol abbiamo deciso di far segnare gli avversari del Noicattaro, l’ho detto anche al mio capitano che dopo una decina di minuti mi ha chiesto conferma di questa scelta, che peraltro avevamo comunque comunicato ai nostri avversari. Io mi sono girato verso la società che mi ha detto di no, di non farli segnare”.

Nel comunicato la società, col Presidente, dice: “Devo ahimé segnalare la contemporanea esultanza di alcuni nostri giovani giocatori che si sono fatti prendere da una eccessiva tensione emotiva, inneggiando al goal e contribuendo in questa maniera a rendere la situazione molto confusa ed eccessivamente animata”. E ancora: “Vorrei scusarmi per l’accaduto, ( frutto evidente di un errore umano) a nome mio personale e di tutti i dirigenti e male interpretato sul campo da qualcuno che ha peccato di inesperienza”.

Dichiarazioni che evidentemente non sono piaciute alla squadra che nella nota aveva scritto: “La nostra reazione all’accaduto è stata quella di decidere, subito dopo, d’accordo con il mister, di concedere il gol del pareggio ai nostri avversari, attendevamo però, vista anche la straordinarietà della situazione, un cenno o un avviso dalla società presente che purtroppo non c’è stato. A questo sono seguiti comunicati che ci hanno visti incolpare totalmente anche da chi avrebbe dovuto difenderci sempre e comunque”. Le parole della Presidenza non sono piaciute anche al mister Cassano: “Mi è sembrato uno scaricabarile abbastanza evidente e non mi è piaciuto. Non si possono dare tutte le colpe dell’episodio a squadra e allenatore per lavarsi la coscienza. Per questo mi sono dimesso e quando la società ha provato a richiamarmi per tornare in panchina ho detto di no, in queste condizioni non era proprio possibile. La squadra ha scelto autonomamente cosa fare, non è qualcosa di concordato con me. Non so se continueranno il campionato o meno, non sono più affari miei questi. Se continuerò a fare l’allenatore? Me lo auguro, ma adesso no”. Insomma, verrebbe da dire al calciatore che si è trovato su quel pallone che sarebbe stato meglio buttarlo fuori… Ah no.

Foto dal profilo Instagram di Davide Cassano

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