La decisione del Cremlino
Il Cremlino ha nominato il colonnello generale Alexander Lapin capo di stato maggiore delle forze di terra in Ucraina.
Lapin, ex comandante del distretto militare centrale della Russia, è stato criticato lo scorso ottobre dagli alleati falchi del presidente Vladimir Putin dopo che le forze russe sono state cacciate dalla città di Lyman nell’Ucraina orientale, un centro strategico chiave.
La promozione di Lapin segue altri stravolgimenti nella leadership militare della Russia nel corso della guerra – che sta per arrivare al 12° mese – in cui le forze di Mosca hanno dapprima conquistato vaste aree dell’Ucraina meridionale e orientale ma hanno poi subito una lunga serie di sconfitte e ritirate.
L’8 ottobre scorso, infatti, la Russia ha nominato il generale dell’aeronautica Sergei Surovikin comandante generale delle forze in Ucraina, poco dopo il presunto licenziamento dei comandanti dei distretti militari orientale e occidentale.
Ad agosto, l’agenzia di stampa statale RIA ha riferito che il comandante della flotta del Mar Nero era stato licenziato dopo una serie di umiliazioni tra cui l’affondamento della nave ammiraglia e la perdita di otto aerei da guerra in un attacco a una base russa in Crimea.
Tornando a Lapin, dopo che la Russia ha perso Lyman ad ottobre, l’ufficiale era stato criticato anche dal leader ceceno Ramzan Kadyrov e da Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo militare privato Wagner, che hanno entrambi inviato unità in Ucraina per sostenere gli sforzi dell’esercito regolare.
Kadyrov ha affermato che Lapin dovrebbe essere privato delle sue medaglie e mandato al fronte con una pistola per lavare via la sua vergogna con il sangue, mentre Prigozhin ha detto: “Tutti questi bastardi dovrebbero essere mandati a piedi nudi al fronte con le pistole automatiche”.