Benvenuta a Reggio Calabria, Angela Robusti. Ora si può dire, dopo 6 mesi. Ora che hai conosciuto anche i difetti, oltre ai pregi. Hai conosciuto il clima, il mare, il paesaggio e l’ospitalità, per primi. Ma adesso stai cominciando a conoscere la mentalità di una parte di città e, anche, ma questo non fa più notizia, l’assenza dell’Amministrazione Comunale. E’ bastata l’iniziativa di venerdì, con 1.500 studenti al seguito, per imbarazzare un Comune incapace di far fronte all’emergenza rifiuti. Da anni. E l’imbarazzo è talmente tanto che nessuno si è degnato di ringraziare – almeno quello – la compagna dell’allenatore della Reggina Pippo Inzaghi: “dall’amministrazione nemmeno un grazie. E non dico a me, ma agli studenti”, ha detto Angela Robusti in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato dell’evento di venerdì mattina.
Non solo Comune, però. La resistenza trovata da una parte di città l’ha lasciata forse un po’ sorpresa: “docenti entusiasti? Macché! La maggior parte si è ribellata: ‘Fa freddo’, ‘Non è sicuro’, ‘È pericoloso’. Perfino 200 genitori si sono opposti“. Ma Angela, con la sua grande determinazione, c’è riuscita lo stesso: “c’è stata una votazione tra studenti: avrebbe partecipato solo chi voleva, 304 ragazzi. Allora ho coinvolto il Professionale Piria, e lì hanno aderito tutti: mille. Più una cinquantina di professori. Agli studenti fino alla quarta abbiamo affidato il litorale del centro, mentre le quinte le abbiamo portate nel quartiere Marconi, che è più difficile. La Tekno Service Italia, che ha l’appalto per la pulizia dei rifiuti, ci ha fornito gratis sacchetti, palette, guanti, rastrelli. Alcuni dipendenti, fuori dall’orario di lavoro, sono venuti a prendere i sacchi di differenziata. E la Reggina ha regalato a tutti il biglietto per vedere la partita del 25 febbraio contro il Modena e ci ha messo a disposizione i giardinieri per tagliare l’erba”. E tutto ciò con qualche preoccupazione di Pippo: “non aveva paura che mi stancassi. Le sue preoccupazioni erano legate alla criminalità organizzata. Ma io me ne infischio: non credo che i grandi delinquenti della Terra si preoccupino per Angela Robusti che toglie la spazzatura”.
Ma facciamo un passo indietro: “ci siamo trasferiti qui ad agosto: dalla finestra vedo l’Etna innevato, Messina e Taormina. E magnolie secolari. Però ho notato subito il contrasto tra questa bellezza estrema e la noncuranza. Qui in centro, che dovrebbe essere il posto migliore, i marciapiedi sono sconnessi, non esistono rampe, ci sono buche da 30 centimetri, le radici degli alberi sbucano trasformando le strade in un meraviglioso museo a cielo aperto, poco comodo per chi come me gira con il figlio nel passeggino, per non dire di chi si muove in carrozzina. E poi la spazzatura, mozziconi, cartacce, plastica”. E così “di mia iniziativa ho cominciato a prendermi cura di un’aiuola, con rastrello e paletta. Poi si è aggiunta una mia amica e abbiamo creato il logo #noiamiamoreggio. Dopo, un ragazzo che si voleva candidare alla rappresentanza degli studenti dello Scientifico Vinci mi ha chiesto se poteva inserire nel programma qualcosa che legasse il liceo alla pulizia dell’ambiente. Così ho buttato giù l’idea”.
Infine, c’è spazio anche per il racconto sulla nascita dell’amore tra i due: “ci siamo conosciuti quasi sei anni fa a Venezia, per un bicchiere d’acqua. Eravamo stati trascinati entrambi controvoglia a una festa. Prima di andare via mi avvicino al bancone e chiedo un bicchier d’acqua: mi rispondono che ero la seconda persona ad averlo chiesto, e mi indicano lui di spalle. Non avevo mai visto una partita di calcio, prima, nella mia famiglia amiamo il motociclismo, e poi era troppo grande per i miei gusti: ha 15 anni più di me. Così quando mi ha chiesto il numero non gliel’ho dato. Ma è stato tenace. Mi ha cercata sui social e infine mi ha invitata a cena in uno stellato: una settimana dopo siamo andati a vivere insieme”.
E annuncia matrimonio e luogo di nascita di Emilia, secondogenita: “se non ci saranno altre gravidanze a sorpresa, ci sposeremo nel 2024. Dovevamo farlo già l’anno scorso, ma era appena nato Edoardo. Emilia nascerà a Brescia, dove i nonni potranno darmi una mano al momento del parto. Poi torneremo qui: il clima è fantastico e la Calabria bellissima”.