11 gennaio 2023 | 18.24
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“Ennesimo avvicendamento dimostra insoddisfazione del Cremlino per la condotta della guerra”
L’ennesimo cambio al vertice militare russo dimostra “l’insoddisfazione del Cremlino per la condotta” della cosiddetta operazione speciale in Ucraina, ma non ci sono indicazioni sul fatto che la strategia possa cambiare. Stefano Stefanini, ex ambasciatore italiano alla Nato e consigliere dell’Ispi, legge così il nuovo avvicendamento a Mosca, con il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov chiamato a guidare l’operazione speciale, al posto di Sergej Surovikin, che diventa uno dei suoi vice e che “evidentemente non ha ottenuto i risultati sperati”.
“Abbiamo ormai perso il conto degli avvicendamenti che ci sono stati dall’inizio della guerra – commenta Stefanini con l’Adnkronos – E non ci sono indicazioni che questo possa condurre a una diversa strategia da parte russa. Fondata sulla capacità di fare massa, di gettare sul terreno un numero consistente di uomini, coscritti e soldati di leva, con perdite altissime, accompagnata da bombardamenti indiscriminati di infrastrutture civili ed energetiche, senza alcun valore militare e strategico”.
In sostanza, secondo l’ex ambasciatore, “cambiano gli uomini che sono al comando ma non ci sono indicazioni che cambi la strategia: in un contesto che è assolutamente tragico è come una squadra che continua a perdere e continua a cambiare l’allenatore”.
Stefanini ricorda poi che Gerasimov è l’uomo che in questi mesi “ha avuto un minimo di contatti con gli americani e con la Nato”, quindi “non è considerato un falco”, anche se il suo arrivo a capo dell’operazione speciale non rappresenta “un segnale politico” sul corso della guerra. In ogni caso, osserva l’ex ambasciatore, per quanto possa essere di difficile lettura quello che avviene tra le diverse fazioni che si muovono all’ombra del ‘capo’, Vladimir Putin, “quello di cui possiamo essere certi è che il fondatore della Wagner, Evgheny Prigozhin, influenzi queste decisioni, perché il Cremlino fa molto affidamento su di lui, come dimostra anche la battaglia in corso a Soledar”.
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