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Sant'Eufemia d'Aspromonte riparte dalla legalità, i giovani: “dateci il buon esempio” | FOTO

La Giornata della Legalità. E’ stata questa l’iniziativa promossa oggi dal Comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte in collaborazione e su proposta dell’Arma dei Carabinieri. Si è trattato di una mattinata dedicata ai più giovani: erano presenti infatti due classi della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Sant’Eufemia, Sinopoli e Melicuccà, e anche le classi quinte del liceo scientifico del paese preaspromontano, che fa parte dell’IIS Fermi di Bagnara Calabra.

L’incontro ha visto un parterre di ospiti che, a diverso titolo, rappresentano le istituzioni e lo Stato sul territorio. A moderare l’incontro la giornalista di StrettoWeb Monia Sangermano. Al tavolo dei relatori, oltre al sindaco Pietro Violi, ex docente e vice preside del locale liceo, erano presenti anche il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Francesco Milito; il Maggiore dei carabinieri Luca Ghiselli, comandante della Compagnia di Palmi; il professor Giuseppe Gelardi, consigliere regionale a capogruppo della Lega Nord; la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Sant’Eufemia, Sinopoli e Melicuccà, prof. Francesca Barbaro; il vice preside del liceo scientifico di Sant’Eufemia, prof. Francesco Idotta. Ospite d’eccezione Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino Scopelliti, il cui omicidio avvenuto nel 1991 resta ancora ufficialmente senza colpevoli, e presidente della Fondazione Antonino Scopelliti. Presente tra il pubblico anche l’onorevole Domenico Giannetta, ex Membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana.

Interventi pregnanti e ricci di significato, quelli dei relatori presenti, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, durante il quale con l’arresto di Matteo Messina Denaro si chiude parte di un cerchio che comprende anche l’omicidio Scopelliti, sul quale ci si augura si possa ora far luce, a 32 anni di distanza. Una speranza forse vana, ma che non si può abbandonare e di fronte alla quale non ci può arrendere. I giovanissimi presenti in sala hanno ascoltato con attenzione mista a commozione le parole di chi, rappresentando lo Stato, ha provato ad affrontare un tema ostico, come quello della legalità, nella maniera più positiva e propositiva possibile.

Al termine dell’incontro è toccato proprio ai ragazzi intervenire ponendo delle domande ai relatori. Tra tutte, spicca quella rivolta a Rosanna Scopelliti: “Quando è la giusitizia ad essere ingiusta, a chi dobbiamo rivolgerci?“. E da vittima di illegalità, la figlia del giudice Scopelliti non ha potuto far altro che precisare che, anche di fronte ad una giustizia ingiusta, sono sempre i rappresentanti dello Stato quelli ai quali ci si deve rivolgere, perché a fronte di chi sbaglia, vi sono tanti magistrati e membri delle Forze dell’Ordine che svolgono il proprio lavoro con correttezza e onestà. Molte anche le domande rivolte ai rappresentanti delle forze dell’ordine, alle quali ha risposto il tenente Pietro Francesco Marra, che ricordando a tutti i valori sui quali si fonda l’Arma è riuscito a coinvolgere e a commuovere giovani e adulti.

Infine, i ragazzi del liceo hanno proposto un intervento forte e commovente, ‘portando in scena‘ una lotta interiore che da sempre caratterizza i giovani di alcuni territori come quello aspromontano: perché andare via e perché restare. L’intervento si è concluso con una richiesta degli stutendi agli adulti, insegnanti e genitori: “dateci il buon esempio“. Una riflessione che, certamente, ha toccato le coscienze di tutti i presenti, ognuno attore a proprio modo di un territorio che ha bisogno di sinergia ed energia per dimostrare al mondo, e soprattutto a sé stesso, che il retaggio culturale può tutto, anche di fronte a ciò che, come la ‘ndrangheta, sembra così radicato e invasivo. E invece è solo una piccola parte, malata, di una società sana, viva e vivace come quella preaspromontana.

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