Iniziato in corte d’assise il processo a Gianvito Italiano
E’ iniziato davanti alla seconda sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Vincenzo Terranova, il processo a Gianvito Italiano che è accusato dell’omicidio di Vincenzo Trovato, 22 anni, avvenuto sul lungomare di Balestrate nella notte fra l’11 e il 12 agosto scorsi, al culmine di una rissa dai contorni ancora poco chiari.
Il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile della famiglia che è assistita dall’avvocato Sebastiano Giuseppe Muscolino. In aula era presente la famiglia del giovane ucciso e l’imputato.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Partinico erano iniziate dopo il trasporto del giovane ferito alla guardia medica, dopo la rissa avvenuta vicino a un lido del lungomare Felice D’Anna.
“Oggi finalmente si apre il processo contro l’unico indagato per l’omicidio del nostro Vincenzo – ha detto Rosalia Colombo la mamma di Vincenzo – In questi mesi siamo stati in attesa di più risposte che il processo, siamo certi, ci renderà tutte. Da sempre abbiamo chiesto verità e giustizia per Vincenzo. La giustizia sta facendo il suo corso e alla fine del processo siamo sicuri che avremo un responsabile e una sanzione esemplare per tutta la violenza che è stata esercitata su Vincenzo. Abbiamo visto le immagini di quella terribile notte e quella furia, quella rabbia contro mio figlio che è stato picchiato e pestato più volte e poi accoltellato mentre era a terra ci hanno tolto il sonno.
Quello che noi chiediamo allora non è solo giustizia, perché se oggi al qui lo dobbiamo all’enorme lavoro delle forze dell’ordine e degli inquirenti che ha portato ad aprire il processo a soli sei mesi dall’omicidio.
Quello che vogliamo è capire perché Vincenzo è morto, quali sono le ragioni e i motivi che hanno scatenato tutta questa violenza feroce contro un ragazzo di 22 anni in una serata tranquilla tra amici. Capire cosa è successo non ci restituirà Vincenzo ma aiuterà noi genitori, il fratello e tutta la famiglia a rassegnarsi e a cercare consolazione e serenità. Noi ormai viviamo per sapere cosa è successo, da questo processo ci aspettiamo questa possibilità: di avere risposte e rassegnazione”.
Per l’avvocato dell’imputato Franco Lo Sciuto le immagini del video mostrerebbero un’altra verità. Il giovane che si sarebbe allontanato dalla rissa e sarebbe tonato indietro tentato di aggredire l’imputato. Il perito della difesa avrebbe accertato che l’arteria femorale non sarebbe stata recisa. Argomenti che saranno al centro del processo. La prossima udienza è stata fissata per il 2 marzo.