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Nella Magia delle Fiabe al Teatro Pirandello: storia di un successo annunciato. Marco Savatteri: “Sono cresciuto a pane e Walt Disney”. – AgrigentoOggi

“Qualunque soggetto può essere contemplato, dagli occhi profondi del fanciullo interiore: qualunque tenue cosa può a quelli occhi parere grandissima”.  Mi piace citare il passo, tratto da “Il fanciullino” di Giovanni Pascoli, per parlare del successo del musical Nella Magia delle Fiabe, andato in scena lo scorso sabato al Teatro Pirandello di Agrigento. Scritto e diretto da Marco Savatteri, prodotto da Savatteri Produzioni e Teatro Pirandello, in collaborazione con Lo Schiaccianoci, direzione di produzione Claudia D’Agostino, lo spettacolo, con attori professionisti della Savatteri Produzioni, ha riscosso grande successo per la capacità di far sognare e nello stesso tempo di far riflettere sul mondo digitale che sta minacciando e forse distruggendo la lettura dei classici per l’infanzia:

“Nella magia delle fiabe sembra uno spettacolo per bambini – afferma il regista – ma porta l’adulto ad interrogarsi sul perché stiamo dimenticando il mondo classico: che si chiami mito, che si chiami classicità, che si chiami fiaba. Stiamo parlando degli archetipi della nostra etica, della nostra morale, delle nostre identità culturali e delle nostre illusioni che ci portano a vivere meglio. La tecnologia sta un po’ omologando e spazzando via tutto questo”.

“Nella magia delle fiabe” è la storia della Narratrice di tutte le fiabe (interpretata magistralmente da Aurora Catalano) messa in crisi da un ragazzo moderno di nome Mirko “con la K” (un convincente Gerlando Chianetta), tutto slang, mosse e TikTok.
Ne deriva un braccio di ferro tra Specchio Magico e Iphone, in cui la Narratrice si ritrova protagonista suo malgrado di un intreccio scomodo che coinvolge vari personaggi classici, reinterpretati da Mirko a suo modo per essere più trendy.
Quando Biancaneve inizia a parlare corsivo, la Narratrice quasi sviene e così inizia il duello tra classico e moderno.
Ma come può Mirko credere nelle fiabe? E chi nel 2023 crede ancora nelle fiabe? Tra incantesimi, coreografie, canzoni e dialoghi esilaranti, si consuma la battaglia tra un mondo fantastico delle fiabe e ciò che vogliono oggi i ragazzi: il mondo digitale:

“È da circa 15 anni – afferma Savatteri- che le televisioni ci propinano i reality, il mondo della realtà ripresa dalla telecamera. Nulla di strano, nulla da eccepire. Però ogni tanto ripenso a quel mondo fatato delle fiabe che si leggevano da piccoli e lo penso con un po’ di nostalgia. Anche perché quel mondo, nei più piccoli, è diventato Tik Tok, la PlayStation e cartoni animati a volte un po’ discutibili. Sono cresciuto a pane e Walt Disney – sottolinea il regista – e, ogni tanto, mi viene la nostalgia di un tempo passato. Per questo mi piace tuffarmi nella magia delle fiabe, per raccontare il possibile o l’impossibile dialogo tra qual mondo di una volta e il mondo contemporaneo. L’imprevisto è la parola d’ordine dello spettacolo. E forse anche dei nostri giorni”.

Bravi tutti gli artisti in scena, che mi sembra doveroso citare: Eleonora Abbruzzo (Mary Poppins), Albachiara Borrelli, Francesco Buccheri, Aurora Catalano ( La Narratrice), Gerlando Chianetta (Mirko), Giuseppe Condello, Ilaria Conte, Martina Maria Di Caro, Toti Maria Geraci, Davide Incandela (Cantagallo), Gioele Incandela, Federica Lo Cascio , Giulia Marciante, Aurora Principato, Chiara Sardo, Chiara Scalici e Giulia Tarantino. Straordinarie le coreografie di Giovanni Geraci, ottima la direzione corale di Giulia Marciante, bellissimi i costumi di Valentina Pollicino ed efficaci le luci di Christian Vassallo.

Nella magia delle fiabe, in ultima analisi, è uno spettacolo bello ideato per i bambini da quel genio chiamato Marco Savatteri.
Uno spettacolo che seduce anche gli adulti. Aveva ragione, dunque, Giovanni Pascoli quando sosteneva che dentro ciascuno di noi c’è un fanciullino, ossia uno spirito puro e giocoso, pronto a stupirsi continuamente.
Vorrei chiudere con la frase di Gilbert Keith Chesterton, pronunciata nello spettacolo da Cantagallo: “Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”. Pensando ai tanti, troppi, bambini che perdono la vita nel tentativo di “sconfiggere” i draghi del nostro tempo. Cercando un porto sicuro. Questo mia storia è dedicata a loro.

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