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Juventus-Atalanta 3-3, spettacolo e pareggio – LaPresse

Juventus vs Atalanta - Serie A TIM 2022/2023

Foga e confusione dopo il weekend da incubo per la Juve per il caso plusvalenze

di Alberto Zanello, 22 Gennaio 2023

Gol ed emozioni, errori e rabbia, carattere e foga. Nel 3-3 tra Juventus e Atalanta c’è tanta voglia di (stra)fare: la partita ne trae beneficio, con una contesa sempre gradevole e giocata su buoni ritmi, ma alla fine tanto Allegri quanto Gasperini possono dire di essere davvero soddisfatti fino in fondoi. I bianconeri, al termine di un weekend da incubo a causa dalla stangata di 15 punti in classifica per il caso plusvalenze, ripartono a metà, confermando le amnesie difensive viste contro il Napoli e disperdendo l’energia messa in campo all’Allianz Stadium; gli orobici invece mancano l’aggancio alla Roma (attualmente in zona Champions) e perdono l’occasione per domare una Vecchia Signora ferita e confusa e dare un segnale forte alle rivali per l’Europa.Allegri rinuncia a Chiesa e si affida a Di Maria dietro Mililk, Gasperini invece conferma l’attacco delle ultima uscite con Boga e Lookman dietro Hojlund. Dopo la penalizzazione imposta dalla Corte d’Appello federale l’Allianz Stadium ribolle di rabbia (l’inno di Allevi della Serie A è coperto dai fischi degli ultrà bianconeri) ma a gelare il clima da torcida ci pensa dopo quattro minuti Lookman, che sblocca il match con la decisiva complicità di Szczesny.

La Juve non si perde d’animo, il pareggio arriva quasi in maniera naturale perché Di Maria è in versione Mondiale e da solo mette in apprensione la retroguardia avversaria. Fagioli conquista un rigore d’astuzia per un fallo di Ederon, il Fideo non sbaglia e al 25′ fa centro dal dischetto. Non basta: la Juve insiste e un colpo di tacco dell’argentino ispira l’azione del raddoppio, Fagioli cross per Milik che in girata trafigge Musso. La partita, giocata a viso aperto e senza troppi tatticismi dai ventidue in campo, vive una nuova fase sulle montagne russe nel lato b della sfida. Questa volta però è la Dea a ribaltare un match in cui si è ritrovata quasi senza accorgersene sotto. Danilo pochi secondi dopo l’inizio della ripresa perde infatti palla sulla tre quarti, Scalvini tocca per Lookman che premia l’inserimento vincente di Maehle che non sbaglia. Szczesny è battuto ma il peggio per la Juve deve ancora venire: all’8′ Boga affonda sulla sinistra, il suo cross viene intercettato da Lookman che si libera della guardia (leggera) di Alex Sandro e firma il 3-2.

I bianconeri, proprio come in occasione del primo gol del nigeriano, non accusano il colpo, tornano ad attaccare a testa bassa e il loro sforzo viene premiato al 20′: su calcio di punizione da posizione favorevole Di Maria finta di tirare, la palla finisce a Danilo il cui rasoterra si rivela imprendibile per Musso. Nei venti minuti finali entrambe le squadre giocano per conquistare il bottino pieno (Allegri si gioca la carta Chiesa, poi Kean e Miretti, Gasp risponde con Muriel e Pasalic), ma la confusione e la foga finiscono per prevalere sull’ordine e l’equilibrio. Per un pazzo e folle 3-3.

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