«Eravamo stati facili profeti nel sostenere che le fughe in avanti, la completa assenza di condivisione delle strategie e gli atteggiamenti autoreferenziali del nostro segretario provinciale avrebbero prodotto poco. Gli ultimi sviluppi, infatti, ci consegnano alcuni dati inoppugnabili: oltre al tangibile scollamento tra il partito e i suoi amministratori, emerso in maniera tangibile nell’ultima direzione provinciale del Pd, è chiaro che il percorso intrapreso dalla Federazione provinciale del Partito Democratico ha svilito il ruolo degli amministratori del partito per una scelta i cui contorni politici non appaiono abbastanza chiari e che, appare evidente, travalica il campo progressista e riformista, che invece doveva essere la nostra stella polare assolutamente non negoziabile. Senza la necessaria concertazione, il segretario Di Bartolo ha deciso di imbarcarsi in solitaria lungo un percorso che ha condotto il nostro partito alla marginalizzazione, senza mai portare al tavolo della discussione la possibilità che il candidato alla presidenza della Provincia fosse del Pd, accettando supinamente una proposta civica, la cui definizione sembrerebbe un ossimoro atteso che si tratta del segretario provinciale di Italia Viva». È la dura presa di posizione di alcuni amministratori del Partito democratico del Vibonese, dopo la nota con cui il segretario provinciale Giovanni Di Bartolo – unitamente a Psi e M5s – ha annunciato il sostegno del partito alla candidatura civica di Giuseppe Condello a presidente della Provincia. Una decisione presa in solitaria, denunciano da più parti all’interno del Pd. A firmare il comunicato sono: Antonino Schinella, sindaco di Arena; Lidio Vallone, sindaco di Briatico; Antonio Demasi, sindaco di Nardodipace; Egidio Servello, sindaco di Vallelonga; Vincenzo Costa, vicesindaco di Fabrizia; Antonio Rosso, vicesindaco di Spadola; Maria Teresa Centro, consigliere provinciale; Antonio Procopio, consigliere comunale di Serra San Bruno. [Continua in basso]
«Tuttavia – chiariscono -, l’esigenza di creare un campo largo credibile e realmente alternativo alle destre ci esorta a rinvigorire in maniera convinta una battaglia per l’unità di tutte le forze di centrosinistra, e quindi con serietà, spirito di disciplina e senso di appartenenza sosterremo la candidatura espressa, col chiaro intento di gettare le basi per la costruzione di un progetto politico definito e chiaro, capace di unire tutte le forze che non si rivedono, a partire dal livello nazionale, passando per quello regionale e finendo a quello locale, nel centrodestra e che provi a dare scacco ad una destra che finora è sembrata imperante sebbene, soprattutto a queste latitudini, abbia prodotto poco o nulla per il territorio e per i suoi cittadini».
In conclusione, gli amministratori dem sottolineano: «Rivendichiamo il diritto di dissentire rispetto ad alcune scellerate strategie adottate dalla Federazione provinciale del Pd e, per questo, condividiamo le forti perplessità e l’agognato cambio di leadership espressi in queste ore da autorevolissimi dirigenti del nostro partito, nella consapevolezza che un repentino cambio di passo non sia più procrastinabile per evitare che il Partito democratico sia portato ancor di più all’irrilevanza».