Tutti gli iscritti all’Ordine dei Consulenti del Lavoro si sono mobilitati, tramite gli organismi di rappresentanza, a difesa della Categoria, e hanno sottoscritto una lettera in cui “rispediscono al mittente accuse e polemiche politiche in cui non vogliono entrare, ribadendo il loro impegno alla tutela del lavoro etico e regolare”. Le polemiche sorte all’indomani del rinnovo, da parte del Consiglio Nazionale e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dei Protocolli d’intesa sulla legalità, la lotta al lavoro irregolare e all’abusivismo professionale sono, a detta degli iscritti, “pretestuose”, “create ad arte” e “intempestive”. I Consulenti del Lavoro rispediscono al mittente quelle le polemiche e spiegano: “Dopo tanti anni di impegno sul fronte della legalità nel mondo del lavoro e di diffusione della cultura del rispetto delle regole, dover leggere le palesi mistificazioni della verità, pubblicate da due sindacati, fa comprendere come a livello nazionale siano in atto azioni politiche e non sindacali. L’ordinamento dei Consulenti del Lavoro, ente di diritto pubblico non economico, è stato e sarà baluardo a difesa del lavoro etico e regolare. Come durante la pandemia, quando 8 milioni di lavoratori hanno percepito i sussidi previsti grazie all’instancabile opera degli stessi professionisti. Oppure come nel contrasto al fenomeno della somministrazione fraudolenta e dei contratti d’appalto illeciti, che ha visto i Consulenti del Lavoro in prima linea nel denunciare gli abusi e sostenere le azioni di vigilanza dell’Ispettorato, al fianco di lavoratori e imprenditori, a difesa del lavoro regolare. Li c’erano e ci sono i Consulenti del Lavoro. Arrivare, poi, a contestare i contenuti di Protocolli che mirano a sostenere e diffondere il lavoro regolare, il contrasto alla diffusione dei “contratti pirata” e a qualsiasi forma di sfruttamento del lavoro è un ossimoro. Peraltro, queste polemiche sono intempestive e avrebbero dovuto sorgere negli anni scorsi. Perché un’altra delle mistificazioni che va evidenziata è che i Protocolli rinnovati vigono senza soluzione di continuità da almeno dieci anni. Sottoscritti con Ministri di qualsiasi colore politico, perché la cultura della legalità non ha bandiere. Non a caso l’ultimo Protocollo Asseco è stato rinnovato 2 anni fa, nel marzo del 2021, con la partecipazione dell’allora Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e del Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, che nei due anni e mezzo del loro operato non ne hanno modificato i contenuti in virtù del fatto che la collaborazione tra Enti di diritto pubblico nasceva per creare circuiti virtuosi di legalità. L’Asseco si sviluppa nel solco del principio di sussidiarietà assegnato agli Ordini professionali sin dal nascere della legge Biagi, contro il cui illuminato pensiero c’è chi si oppone ancora oggi. Ecco perché i 26mila Consulenti del Lavoro italiani, rappresentati dal Consiglio Nazionale e da tutti i Consigli Provinciali dell’Ordine- continua la nota- rispediscono al mittente accuse e polemiche politiche in cui non vogliono entrare, ribadendo il loro impegno alla tutela del lavoro etico e regolare. Ma senza trascurare la difesa della reputazione della propria onorabilità, che troverà tutela nelle Sedi Competenti.”