Tutta la minoranza è intenzionata a chiedere un Consiglio comunale straordinario aperto a tutti i sindaci della provincia sul caso che interessa il Sistema bibliotecario vibonese e il blocco dell’iter del progetto per l’ampliamento dei cimiteri della città capoluogo e di Vena Superiore. La decisione di avanzare un’istanza al presidente del civico consesso, Rino Putrino, è stata assunta da tutti i consiglieri in seno all’opposizione affinché venga fatta chiarezza su due argomenti che stanno tenendo banco in questi giorni. [Continua in basso]
In ordine al Sbv, bisogna ricordare che nei giorni scorsi sia l’assessore alla Cultura, Antonella Tripodi, sia la dirigente Adriana Teti, avevano rilevato nel corso di una seduta della IV Commissione consiliare, la presenza di 600mila euro di debiti dell’ente bibliotecario per mancato pagamento di imposte e altre spese, ma anche l’assenza di rendicontazione degli ultimi tre anni. Un aspetto particolarmente grave se lo si accosta al fatto che oltre a questo non vi sarebbe traccia dei bilanci sempre dello stesso segmento temporale, per come riferito sempre in aula dai due esponenti del Comune. Il giorno prima di tale audizione si era svolta una conferenza con i sindaci della Provincia alla presenza dell’ex presidente Corrado L’Andolina – dimessosi dopo 5 mesi, unitamente alla neo direttrice nominata appena 15 giorni prima che lasciasse l’incarico – che aveva nuovamente evidenziato le criticità dell’ente di natura amministrativa, debitoria e contabile. Inoltre, la Regione ha richiesto la restituzione dei fondi a suo tempo assegnati al Sbv (che promuove il Festival Leggere&Scrivere) e non rendicontati (60mila euro circa). Palazzo Luigi Razza, per come ha asserito la Tripodi, ha «più volte chiesto gli incartamenti e di essere edotto sulla situazione ma non ha mai avuto riscontri».
I consiglieri, all’unanimità, hanno chiesto e ottenuto la presa in visione della Convenzione tra il Sistema e il Comune di Vibo e dello Statuto «per capire se c’è qualcosa che non è stato esercitato e se vi sono state omissioni, perché se si arriva a questo punto estremo significa che c’è stato un mancato controllo», nonché della relazione dell’assessore all’Urbanistica, Pasquale Scalamogna, sui rapporti tra i due enti; in second’ordine è stata chiesta l’audizione dell’assessore al Bilancio, Maria Teresa Nardo, per resocontare sui rapporti economici tra Palazzo Razza e Palazzo Santa Chiara. Al contempo è stata avanzata richiesta anche sulle persone che nel corso del tempo hanno gestito la struttura: dai direttori – per molti anni Gilberto Floriani al quale poi seguì Emilio Floriani, figlio di Gilberto ma, com’è stato rilevato dal consigliere Stefano Luciano, in assenza di un concorso – e dei presidenti, vale a dire i vari sindaci del territorio. A questo, ora, si è aggiunta la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto ai primi cittadini della provincia visto che Il Sbv ha rapporti con tutti i comuni vibonesi. Nei giorni scorsi, il Sbv ha comunque fatto sapere che sono stati approvati i bilanci fino al 2021 e che restano da approvare il consuntivo 2021 e il previsionale 2022. [Continua in basso]
Blocco dell’iter del progetto per l’ampliamento dei cimiteri . Per quanto concerne la vicenda cimiteri, il progetto per l’ampliamento di quello di Vibo Valentia e di Vena Superiore è ancora fermo. Stiamo parlando del Project financing per un ammontare di quasi 4 milioni di euro. Per l’appalto, a settembre del 2022, si era presentata un’unica ditta, la “Citygov Engineering Srl”, ma la commissione giudicatrice della Stazione unica appaltante della Provincia, presieduta dalla dirigente del Comune, Adriana Teti, aveva richiesto l’integrazione sul computo metrico. La società aveva replicato affermando che la documentazione era contenuta in una delle tre buste ma da allora non vi sarebbe stata alcuna risposta da parte dell’organismo e così sono passate settimane senza che l’iter si sia sbloccato. E questo ennesimo stop è stato denunciato nuovamente dal presidente della V Commissione consiliare del Comune, Pietro Comito, il quale ha parlato di “inerzia amministrativa”. Pertanto, anche sul punto la minoranza consiliare vuole capire i motivi di tale blocco.
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