Fonte:Secoloditalia 10 gen 2023 di Francesca De Ambra
In Croazia già lo chiamano “effetto Italia“. In realtà sarebbe più corretto parlare di “effetto Prodi“, dal momento che parliamo di rincaro dei prezzi seguito all’introduzione dell’euro. È così: dal primo gennaio, con l’ingresso nell’area della moneta unica dell’Ue, la Croazia ha registrato un’impennata dei prezzi di alcuni beni e servizi. Rincari che hanno costretto il premier Andrej Plenkovic a convocare una sorta di gabinetto di crisi con i ministri competenti, i vertici della dogana e della finanza. Obiettivo: far abbassare i listini ai commercianti, obbligandoli a ripristinare i prezzi al dettaglio alla data del 31 dicembre del 2022, ultimo giorno di circolazione della vecchia moneta unica, la kuna.
Le contromisure del governo
Il primo ministro Plenkovic ha puntato l’indice contro una parte di imprenditori ed esercenti. Li accusa di aver «approfittato della transizione da kune a euro per aumentare ingiustificatamente i prezzi». Nello stesso tempo a detto a lettere molto chiare che il governo «ha gli strumenti e non esiterà a utilizzarli già da venerdì». Tra le misure possibili, almeno secondo quanto trapelato da fonti governative, «l’annullamento di alcuni sussidi» o «nuovi aumenti fiscali». «Non permetteremo – ha aggiunto il premier croato – che il raggiungimento di un obiettivo strategico da parte del governo e dello Stato venga messo a repentaglio da alcuni con il loro comportamento irresponsabile».
Dal 1° gennaio la Croazia adotta la moneta Ue
Effettivamente, quanto accade in Croazia ricorda da vicino quel che accadde in Italia dopo l’introduzione dell’euro nel gennaio del 2002. Non sappiamo, però, se anche a Zagabria sotto accusa sia finito, come con la nostra lira all’epoca, il cambio kuna-euro. Secondo alcuni economisti, infatti, il cambio euro-lira (1 euro = 1.936,27 lire) deciso dalle autorità monetarie europee e accettato dal governo Prodi non fu particolarmente lungimirante. E questo, unito anche alla circostanza di non essersi battuti per l’introduzione della banconota di 1 euro (suggerita da Giulio Tremonti), necessaria in una Paese come l’Italia che non aveva più memoria dei centesimi, favorì l’impennata dei prezzi.