“Valorizzare la vera e tradizionale farina Made in Piemonte deve essere un assoluta priorità. La nostra regione è particolarmente vocata alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, senza dimenticare che per svariati prodotti da forno vengono impiegate altre tipologie di farine piemontesi, come quella di mais o di riso”. E’ quanto affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale nel commentare il via libera dell’Ue alla farina di grillo tanto che, dal prossimo mese, potrebbero trovarsi nei negozi di alimentari pasta, miele, barrette energetiche e biscotti ottenuti con polvere di grillo domestico distribuiti da un’azienda italiana, l’Italian Cricket Farm di Scalenghe, nella Città metropolitana di Torino.
La società piemontese ha fatto richiesta a Bruxelles di produrre polvere di grillo domestico da destinare al mercato alimentare e aspetta una risposta nei prossimi mesi.
La grande maggioranza degli italiani non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale. Il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.
“Prodotti che nulla hanno a che fare con quelli preparati con la farina di grano – spiegano Moncalvo e Rivarossa – e che ben si discostano dai valori che promuoviamo del mangiar sano, portando sulle tavole prodotti di cui è possibile tracciare l’origine. Al di là, quindi, della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità, considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari. Assurdo parlare di farina di grillo domestico, allevato in Piemonte, quando portiamo avanti da anni ormai progetti di filiera agricola del tutto piemontese, come Gran Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari, e volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.
In tutte le province del Piemonte si produce frumento tenero: da Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione a quella di Torino con 19500 ettari e più di 1 milioni di quintali, da Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ad Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali.