Roma, 18 gen – Matteo Messina Denaro e il suo clan avevano provato a costringere Elena Ferraro, un’imprenditrice, a riciclare denaro sporco nella sua clinica privata. Il rifiuto e la denuncia della donna l’hanno portata a rimanere sotto scorta per nove anni.
Messina Denaro e il riciclo imposto a Elena Ferraro
Dopo la cattura del boss la donna parla, intervistata a Mattino Cinque News, come riportato da Tgcom24. Messina Denaro e il suo clan avevano portato Elena Ferraro, di Castel Vetrano (Trapani) a dover accettare a tutti i costi una “proposta” che lei stessa definisce “impossibile da rifiutare” nelle intenzioni del boss. “Nel 2013 ricevo la visita di un Messina Denaro, che mi propose un affare al quale, secondo lui, non avrei potuto dire di no”, dice Elena su Canale 5. Aggiugendo, poi: “Avrei dovuto far diventare la mia clinica medica una sorta di lavatrice, che avrebbe dovuto ripulire il denaro sporco per creare fondi per mantenere le famiglie dei mafiosi in carcere”.
Elena racconta anche di vivere da nove anni sotto scorta, proprio per aver denunciato il tentativo di estorsione e cooperazione da parte del clan mafioso. La donna infatti non avrebbe avuto paura e sarebbe riuscita a denunciare. “I miei genitori mi hanno insegnato a seguire un certo percorso, con la schiena dritta”, ha dichiarato ai microfoni di Mediaset.
Alberto Celletti
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