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Veicoli elettrici: quali sono i pro e i contro?

La Commissione europea aveva proposto il 14 luglio 2021 una modifica dei livelli di emissione di CO2 per le nuove automobili e i veicoli commerciali. Il Parlamento ha ora approvato l’accordo che prevede l’obbligo di azzerare le emissioni di CO2: dal 2035 potranno essere venduti esclusivamente veicoli elettrici. La decisione è stata presa per dare inizio a una vera e propria “transizione ecologica” che dovrebbe portare a un effettivo cambiamento per ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, oltre agli evidenti vantaggi, potrebbero emergere delle problematiche da tenere in considerazione.

Nonostante le auto elettriche siano generalmente considerate come un mezzo di trasporto meno inquinante rispetto ai tradizionali veicoli a propulsione termica, il loro impatto sull’ambiente non è pari a zero.

I vantaggi dei veicoli elettrici

Costi di ricarica

Ricaricare le auto elettriche a oggi ha costi inferiori rispetto alle auto che richiedono derivati del petrolio. Inoltre, grazie alla diminuzione dei prezzi dell’energia prevista nel futuro, ricaricare le batterie delle auto elettriche sarà sempre più economico. In alcuni casi i costi di ricarica delle auto elettriche sono legati ad abbonamenti offerti dai gestori delle stazioni di ricarica, una soluzione che di solito permette di usufruire di agevolazioni grazie alla fidelizzazione.

Manutenzione veicoli elettrici

I motori delle auto elettriche, sono diversi da quelli tradizionali. Nello specifico, non presentano tutte quelle componenti soggette a usura o che richiedono interventi frequenti a causa del deterioramento. Mancano, per esempio, motore e trasmissione. La macchina non dovrà essere sottoposta a cambi di olio, né quello del motore né del cambio. Eliminando o riducendo questi costi, si arriverà, nel lungo periodo, ad avere un risparmio fino al 50%rispetto alle vetture con motore a combustione.

Agevolazioni fiscali

Gli incentivi a livello statale per l’acquisto di un veicolo elettrico possono raggiungere gli € 8.000, con la rottamazione del veicolo precedente, o i € 5.000 senza. Oltre a queste, sono diverse le agevolazioni offerte dai comuni, sempre in proporzione alla certificazione ISEE.

ZTL

Un altro dei vantaggi delle auto elettriche è che possono accedere nelle ZTL, le zone a traffico limitato. Inoltre, possono sostare gratuitamente (o quasi) nei parcheggi contrassegnati dalle strisce blu.

Inquinamento acustico

Un vantaggio nell’acquisto di auto elettriche è sicuramente la mancanza di rumori da parte del motore.

Impatto ambientale

Non essendoci alcuna combustione, queste tipologie di auto non producono sostanze di scarico che si disperdono nell’ambiente. Questo comporta la mancata produzione di CO₂ e gas serra. Sebbene le auto elettriche creino meno inquinamento, non dobbiamo dimenticare che la loro produzione nelle centrali elettriche genera comunque inquinamento atmosferico. È però indubbio che un maggiore utilizzo di questo tipo di vettura avrebbe un fortissimo impatto sulla diminuzione delle emissioni tossiche.

Gli svantaggi dei veicoli elettrici

I costi dei veicoli elettrici

I costi delle auto elettriche sono ancora mediamente alti rispetto alle automobili tradizionali. Però il risparmio nel lungo periodo è nettamente più vantaggioso.

L’autonomia

In media, un’auto elettrica ha un’autonomia tra i 100 e 200 km. Questo è sicuramente uno svantaggio rispetto alle auto a benzina e diesel, che possono invece percorrere lunghi tratti con un pieno.

Le materie prime per la costruzione delle batterie

La domanda di materie prime utilizzate per la produzione di batterie per auto elettriche è destinata a crescere rapidamente man mano che il petrolio perderà potere. Un aumento che potrà aprire nuove opportunità commerciali ma che, nel contempo, si trascina ancora diverse preoccupazioni in merito all’impatto ambientale e sociale.

Il primo problema è prettamente geografico: le materie prime per le batterie auto sono concentrate in pochi stati, per esempio la Cina. Questa produzione altamente concentrata e spesso suscettibile di interruzioni, solleva preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento.

Insomma, il mercato delle auto elettriche cresce rapidamente, ma la produzione di batterie non altrettanto. Ma se non si arriverà a risolvere il problema della fornitura delle batterie,  ci sarà comunque una forte dipendenza dall’Asia per le materie prime. È necessario quindi porre l’accento sul rischio dell’eccessiva dipendenza dall’Asia e in particolare dalla Cina per la fornitura delle materie prime necessarie per la produzione delle batterie.

Dunque, serve rendere l’Europa indipendente il più velocemente possibile sul fronte della produzione delle batterie.

Inoltre, la produzione delle batterie aumenta in media del 25% l’anno. Tra 10 o 15 anni ci sarà una drammatica quantità di batterie da smaltire. Esse contengono molti elementi inquinanti, come il cobalto, il nickel e il manganese, più complessi da eliminare rispetto alle batterie tradizionali.

Smaltimento delle batterie

Lo smaltimento delle batterie delle auto elettriche è uno degli argomenti più discussi per quanto riguarda la transizione all’elettrico.

Le batterie delle auto elettriche, più grandi e più pesanti, sono formate da centinaia di singole cellule di ioni di litio (le quali tendono a esplodere, se maneggiate in modo non opportuno) e contengono negli accumulatori elementi molto pericolosi e altamente inquinanti, quali il cobalto, il manganese e il nichel. Materiali che sono anche molto preziosi, perché le riserve nel mondo non sono inesauribili.

È bene notare, peraltro, che nel momento in cui un prodotto porta al consumo irrimediabile di risorse non rinnovabili diventa non più sostenibile.

A oggi, queste batterie al litio – in Europa – vengono portate per la maggior parte in Germania, dove ci sono ben quindici industrie capaci di recuperare correttamente i componenti e una parte dei materiali.

In queste batterie, nello specifico, esiste una cosiddetta Black Mass, la quale contiene proprio litio, manganese, cobalto e nichel. Non tutti i processi operati in Germania, però, sono in grado di recuperarli in toto. In genere, infatti, estraggono cobalto e nichel, ma non riescono a recuperare in maniera corretta ed economica il litio e il manganese. Ecco perché, dunque, parte di quella “Massa Nera” viene inviata in Estremo Oriente (Corea e Filippine), dove le aziende cinesi possiedono le giuste tecnologie per l’intero processo e smaltiscono così tutte le batterie del loro mercato interno e di quello mondiale.

Sono diversi gli studi fatti per cercare soluzioni in merito al riutilizzo di queste batterie.

La Aalto University (Finlandia) sta studiando un processo secondo il quale le batterie al litio potrebbero essere riciclate in una soluzione di riutilizzo molto innovativa: quella che permetterebbe, per elettrolisi, di ricostituire gli elettrodi agli ossidi di litio cobalto (LiCoO2) delle batterie esauste, mantenendo intatta la struttura già esistente. In questo modo, esse potrebbero essere riconvertite nei veicoli o nell’illuminazione pubblica.

I costi per questi processi, però, sarebbero altissimi.

Le colonnine per ricaricare le auto e l’energia che richiedono

Una colonnina di ricarica è un dispositivo di distribuzione dell’energia elettrica, attraverso il quale è possibile ricaricare la batteria dei veicoli dotati di powertrain elettrico. Si tratta in particolare di auto elettriche e veicoli ibridi plug-in, ovvero automobili dotate di un propulsore elettrico e un motore a combustione, con una batteria che può essere ricaricata esternamente tramite una fonte energetica.

Il consumo di energia elettrica, o meglio, la sua produzione, comporta naturalmente l’impiego di combustibili fossili e altri agenti inquinanti che, data la tossicità delle emissioni, comportano un notevole impatto ambientale. Ne consegue che, tolte dal discorso le fonti a base di energie rinnovabili, sono molteplici gli effetti ambientali e clinici che derivano dal consumo di energia elettrica.

Per riuscire a far circolare solo veicoli elettrici sarà necessario dotare l’intera nazione di una fitta rete di colonnine per la ricarica di automobili e motocicli elettrici, ma anche aumentare le fonti di energia elettrica. La rete elettrica dovrà essere in grado, poi, di sopportare oltre al quotidiano impiego di elettricità per la vita dei cittadini, anche la ricarica dei veicoli che in tutto il territorio nazionale saranno messi in fase di ricarica per poter circolare.

Sofia Guccione

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