Viaggiare, alloggiare e prendere parte ad eventi in condizioni di autonomia, ma anche di sicurezza e comfort. Questo è il turismo accessibile con servizi e strutture facilmente reperibili, raggiungibili e interamente fruibili, da tutti. Così dovrebbe essere in ogni luogo eppure, nonostante ci siano normative che impongono l’abbattimento delle barriere architettoniche, molte città e strutture ricettive, accessibili non lo sono affatto. “In Italia, sebbene il nostro Paese abbia il numero più alto di siti Unesco, ben 58 e la percentuale in assoluto più alta di beni artistici nel mondo, circa il 70% – spiega Giovanni Cupidi, attivista per i diritti delle persone con disabilità – non è sempre possibile per una persona disabile scegliere la destinazione che desidera per la mancanza di informazioni relative all’accessibilità della destinazione da raggiungere”.
Ed è per questo che Cupidi ha fatto un’indagine sulla rete internet raccogliendo tutte le applicazioni che aiutano a reperire vie e strutture ricettive accessibili. Tra queste, vi è Kimap, è un vero e proprio navigatore per persone con disabilità. Informa sul grado di accessibilità di strade e luoghi sia in città che in zone più fuori mano. Basta impostare la destinazione e, se si vuole, indicare come tipo dispositivo di mobilità utilizzato, la carrozzina. Si otterranno le informazioni giuste per spostarsi in sicurezza. L’app Airbnb permette di selezionare location con ampia entrata, senza scale, con letto accessibile, con porte ampie per il passaggio della sedia a rotelle, con bagni dotati di maniglioni fissi e docce con sedie oppure vasche con seduta. We Glad nasce per aiutare le persone con disabilità motoria.
L’app raccoglie dati e informazioni sull’accessibilità di strade e locali, rispondendo alla domanda: “questo locale è accessibile per me? Come faccio ad arrivarci?”. Inoltre il gruppo Facebook di We Glad è una vera e propria community digitale, in cui gli utenti possono interagire, condividere nuovi luoghi mappati, condividere e pubblicare i preferiti, porre domande, consigliare sui posti migliori. “Tutti noi – continua Giovanni Cupidi – possiamo contribuire lasciando le nostre recensioni su queste applicazioni così da dare suggerimenti alle strutture che devono ancora adeguarsi alle normative e anche per aiutare altri utenti a vivere serenamente durante i loro viaggi. Il mondo non è accessibile ancora in ogni parte. Incredibilmente vi sono città come Roma e Milano che devono adeguarsi ancora e cittadine più piccole come Cosenza che invece sono più attente ai bisogni delle persone diversamente abili. E’ tutta questione di sensibilità. Potremo definirci Paese civile e senza barriere – conclude Cupidi – solo quando non ci sarà più bisogno di chiamare prima alberghi e ristoranti per sapere se chi, in carrozzina come me, può accedere come tutti, senza bisogno di passare dal retro o di essere trasportato”.
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