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Russia, l'oppositore Pivovarov trasferito in colonia penale nota per abusi

20 febbraio 2023 | 14.15

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Rimarrà in isolamento fino al 30 aprile. Dal suo arresto a fine maggio 2021 ha potuto incontrare la madre una sola volta e fare una manciata di telefonate

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(dal sito Khodorkovsky.com)

L’oppositore russo Andrei Pivovarov è stato trasferito alla colonia pelane numero 7 della regione della Karelia, a Segezha, una struttura detentiva oggetto di numerose accuse di tortura in passato, in un reparto in cui gli sono vietate visite e le telefonate di parenti e amici e dove rimarrà fino al 30 aprile, ha reso noto a Novaya Gazeta Europa Tatiana Usmanova, collaboratrice dell’ex direttore esecutivo di “Russia aperta”, l’organizzazione finanziata da Mikhail Khodorkovsky per sostenere politici indipendenti e la società civile in Russia.

Da più di un mese non si avevano notizie di Pivovarov che invece era arrivato in Karelia già lo scorso 24 gennaio. Anche Amnesty International nei giorni scorsi aveva lanciato un allarme per denunciare la sua scomparsa. “Andrei Pivovarov continua a essere in completo isolamento. E’ detenuto da quasi due anni. In questo periodo, ha avuto solo un incontro con la madre, di un’ora e mezzo, e solo alcune telefonate. Ci aspettavamo tutti che con il suo trasferimento in colonia penale le cose si sarebbero fatte più facili, ma invece non è così”, ha denunciato Usmanova.

Il dissidente di 41 anni, è stato condannato a quattro anni di carcere lo scorso luglio per attività associate a organizzazioni “indesiderabili”. A novembre, la condanna è stata confermata in appello. Contro di lui, sono stati usati 34 post pubblicati sulla sua pagina Facebook, in cui fra le altre cose si sollecitava un aiuto ai medici durante la pandemia, o si discutevano gli emendamenti alla Costituzione introdotti da Putin nel 2020. Pivovarov era stato arrestato il 31 maggio del 2021, poco dopo la chiusura dell’organizzazione che dirigeva, indesiderabile dal 2017. “E’ la mia intenzione di candidarmi alla Duma la sola ragione per il mio arresto. L’obiettivo delle autorità à quello di privarmi, con qualsiasi pretesto, dell’opportunità di essere eletto a Mosca, dove avrei vinto di certo. In altre parole, hanno limitato il diritto costituzionale mio e dei cittadini”, aveva scritto. Agenti dell’Fsb lo avevano prelevato a bordo di un aereo poco prima del decollo dall’aeroporto Pulkovo di San Pietroburgo e diretto a Varsavia.

In seguito a diverse accuse contro il direttore della colonia penale numero 7 per frode e abusi di diverso altro tipo, questi era stato condannato nel 219 a due anni e mezzo di carcere dopo essere stato giudicato colpevole di abuso di potere.

A fine dicembre, le autorità russe avevano reso noto il trasferimento di Pivovarov da una prigione di Krasnodar a un carcere di transito a San Pietroburgo, da cui poi è stato inviato in un centro di cui non è stato reso noto il nome. Solo oggi lo hanno identificato pubblicamente come l’Ik-7 di Segezha.

Il trasferimento dei detenuti in Russia, lungo giorni, settimane o anche mesi, ed è noto come “etap”. Avviene su treni speciali, a bordo di scompartimento sovraffollati con poco ricambio di aria. I detenuti non possono lavarsi e hanno accesso limitato a cibo e anche ai bagni. Quando il treno si ferma a una stazione, i detenuti possono essere trasferiti provvisoriamente in carceri di transito.

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