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“Romanzo criminale” a Vibo: la Dda chiede la condanna per don Santaguida e l’ex maresciallo Cannizzaro

Conclusa dinanzi al Tribunale collegiale la requisitoria del pm Andrea Mancuso nello stralcio del processo che vede imputati l’ex parroco di Stefanaconi e l’ex comandante della Stazione di Sant’Onofrio

Giuseppe Baglivo

“Romanzo criminale” a Vibo: la Dda chiede la condanna per don Santaguida e l’ex maresciallo Cannizzaro
Il Tribunale di Vibo e in foto don Santaguida e Sebastian Cannizzaro

Il Pm Andrea Mancuso

Sei anni e 9 mesi di reclusione per don Salvatore Santaguida, ex parroco di Stefanaconi, ed attualmente a Pizzo, e 15 anni di carcere per Sebastiano Cannizzaro, ex maresciallo dei carabinieri alla guida della Stazione di Sant’Onofrio. Queste le richieste di pena formulate dal pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso, al termine della requisitoria dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Si tratta dello stralcio del processo nato dall’operazione antimafia denominata “Romanzo criminale” contro il clan Patania di Stefanaconi che, per quanto riguarda il troncone principale, si è già concluso con pesanti condanne. Concorso esterno in associazione mafiosa, la principale accusa mossa ai due imputati. Per don Salvatore Santaguida la richiesta del pm tiene conto delle attenuanti generiche, nei confronti Sebastiano Cannizzaro il pm ha invece invocato la condanna senza il riconoscimento delle attenuanti generiche. [Continua in basso]

Una delle accuse principali per l’ex comandante della Stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio, Sebastiano Cannizzaro, è quella di aver omesso di trasmettere la Cnr (Comunicazione notizia di reato) con le denunce presentate dall’agricoltore Michele Mario Fiorillo di Piscopio, poi ucciso nel settembre 2011, contro i Patania di Stefanaconi per pascolo abusivo. L’accusa nei confronti di Cannizzaro prosegue poi con la contestazione di aver falsificato il protocollo informatico della Stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio facendo risultare – ad avviso degli inquirenti – che l’informativa sulle denunce di Fiorillo sarebbe stata protocollata il 27 agosto 2011. Le indagini della Dda di Catanzaro avrebbero dimostrato che il protocollo informatico è stato generato il 17 dicembre 2011, ovvero il giorno dopo l’omicidio di Michele Mario Fiorillo. Da qui la contestazione mossa dalla Dda di Catanzaro a Sebastiano Cannizzaro di omissione di atti d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico.
Salvatore Santaguida è difeso dall’avvocato Enzo Galeota, mentre Sebastiano Cannizzaro è assistito dagli avvocati Aldo Ferraro e Pasquale Patanè.

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