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Patrimoni del sud Italia: la rete Unesco

Fare rete per rilanciare i territori del Mezzogiorno. È questo uno degli obiettivi del progetto Patrimoni del sud Italia, una rete di territori del meridione accomunati dalla presenza di un sito Unesco. Lo scopo è quello di permettere ai visitatori di scoprire, oltre ai siti, anche le altre bellezze dei luoghi che li ospitano.

Attualmente la rete è composta da 15 siti divisi in 5 regioni del sud Italia. Gli attuali sviluppi del progetto sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa presso la Camera dei deputati. Presenti il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, l’on. Gianluca Caramanna, consigliere per i rapporti istituzionali del Ministro del Turismo, Tiziana D’Oppido, assessore alla Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Unesco del Comune di Matera, Claudia Giovannini, vice direttrice dell’UPI, Vincenzo Santoro, responsabile Dipartimento Cultura e Turismo dell’Anci, Elisabetta Gabrielli, Project Leader Progetto Rete Siti Unesco e Emanuele Pecora, Ceo della Simposio. 

Patrimoni del sud Italia, un sito tira l’altro

Non esistono solo le grandi città d’arte nel nostro Paese che ha molteplici luoghi di interesse turistico culturale. Come vuol dimostrare proprio questa iniziativa. Il progetto che ha come motto “Un sito tira l’altro” è finanziato dal ministero del Turismo e ha come partner una serie di enti locali del Meridione, tra cui la provincia di Matera come capofila e l’Associazione Patrimoni del Sud quale partner finanziatore. 

«Proviamo a fare il massimo affinché – ci spiega Piero Marrese – tutti i territori possano essere ben valorizzati attraverso un canale di collegamento. Una rete che abbiamo messo in atto con i vari siti Unesco. Le iniziative già realizzate sono tante, ma c’è ancora da fare. Partiamo dal risultato di questo progetto per poter continuare a intercettare risorse e poter promuovere i territori». 

Inoltre, ricorda il presidente della provincia di Matera, tra gli obiettivi c’è anche il miglioramento dei servizi. Questo perché «per far vivere al meglio un territorio sono necessarie anche una rete di informazioni, una serie di servizi e collegamenti che possono dare alla famiglia o al turista che decidono di muoversi la possibilità di poterlo fare in sicurezza».

patrimoni del sud Italia, Matera
Veduta aerea di Matera

Allargare la rete

Il progetto Patrimoni del sud Italia prosegue e punta a crescere. Attualmente, ricorda il presidente Marrese stanno arrivando ulteriori richieste per entrare a far parte dell’iniziativa. «L’obiettivo è ampliare la rete in modo tale da poter intercettare un turismo che provenga anche da fuori Italia. Estendere il più possibile le presenze turistiche nei nostri territori e, inoltre, lavorare sulla destagionalizzazione. Questa è la missione che ci siamo dati su cui i risultati si stanno già vedendo. C’è ancora tanto da fare, ma siamo sulla buona strada».

In questo modo si punta anche a mostrare a chi visita il nostro Paese che esistono tante bellezze culturali e naturali anche in mete meno conosciute rispetto ai classici itinerari. E la presenza dei siti Unesco, all’interno del progetto, è un volano per riuscire a «far crescere la forza attrattiva nelle piccole città. Utilizzare il sito più importante per trasferire energie e forza anche ai territori limitrofi che, diversamente, fanno più fatica a poter fare turismo».

Matera capofila del progetto

Al vertice di questa rete c’è il territorio della provincia di Matera, capofila del progetto Patrimoni del sud Italia. Grazie ai Sassi, il comune lucano è ormai famoso in tutto il mondo e proprio per questo, ci spiega Tiziana D’Oppido, assessore alla Cultura e Sassi, la città «può essere una leva rispetto agli altri siti. Matera è cresciuta esponenzialmente negli ultimi decenni fino a diventare l’orgoglio d’Italia grazie a una popolazione resiliente, al cinema e aut patrimonio sportivo, architettonico e culturale. Oggi quello di cui necessita la città di Matera è sicuramente visibilità, possibilità di differenziare e accrescere le presenze turistiche, destagionalizzare e puntare sull’accessibilità. Perché a Matera abbiamo moltissimi beni pubblici, culturali. Contenitori culturali che hanno un problema di gestione. Proprio per questo è importante la coesione e la sinergia tra i territori».

patrimoni del sud Italia, la conferenza alla Camera
Un momento della conferenza alla Camera dei Deputati

Tutti i siti, aggiunge l’assessore D’Oppido, «hanno molte caratteristiche in comune con Matera. Per esempio dal punto di vista ambientale, culturale, artistico, storico. Puntare sulla comunione di arte e storia, così come sulla diversità, può essere un punto a favore di tutti. Lavorare insieme, in rete, è la cosa migliore che si possa fare per crescere». 

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I siti presenti

I 15 siti Unesco delle 5 regioni del Sud Italia (Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) sono divisi tra 15 enti locali. Oltre alla Provincia di Matera (capofila del progetto Patrimoni del sud Italia), anche quelle di Barletta Andria Trani, Caserta, Foggia, Salerno. Inoltre, le Città Metropolitane di Bari e Palermo, i liberi Consorzi comunali di Enna, Siracusa ed Agrigento, i Comuni di Alberobello, Barumini, Benevento, Matera, Monte Sant’Angelo e Noto.

Tutte le informazioni sul progetto Patrimoni del sud Italia e la rete dei siti Unesco sono consultabili sul portale dedicato o scaricando l’App Patrimoni del Sud.

La lista dei siti Unesco del progetto

  • I Sassi e il parco delle chiese rupestri di Matera
  • Il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento
  • La Reggia di Caserta con il parco, l’acquedotto del Vanvitelli e il complesso di San Leucio
  • Il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
  • La costiera amalfitana (Salerno)
  • I trulli di Alberobello
  • Castel del Monte (Andria)
  • Il complesso santuariale di San Michele Arcangelo e la Via Sacra Longobardum
  • Le Faggete Vetuste della foresta Umbra nel Gargano
  • L’area archeologica Su Nuraxi di Barumini
  • La villa romana del Casale di Piazza Armerina (Enna)
  • Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
  • Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
  • Le città tardo barocche del Val di Noto
  • L’area archeologica di Agrigento

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Articolo aggiornato in data 31 Gennaio 2023
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