È successo a Pian del Lago a Caltanissetta
Trova una borsa con 200 euro, carte di credito, documenti ed effetti personali e la consegna all’Ufficio Immigrazione. Protagonista del gesto, che ha ricevuto elogio pubblico da parte della questura di Caltanissetta, è Samuel, un cittadino ivoriano di 40 anni, da qualche mese in Italia e attualmente ospite del centro di accoglienza di Pian del Lago.
La proprietaria della borsa, una donna nissena, rintracciata dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, dopo essere rientrata in possesso di tutti i suoi averi, ha voluto ringraziare Samuel con una ricompensa che l’uomo ha accetto solo dopo un’iniziale resistenza. La donna prima di congedarsi dai poliziotti, ha chiesto a Samuel uno “scatto fotografico” in ricordo di questa esperienza a lieto fine.
Sbarcati altri 148 a Lampedusa, oggi 756
Intanto è inarrestabile il flusso di migranti che continua a giungere a Lampedusa. Altri 4 barchini, con un totale di 148 persone, sono stati soccorsi al largo delle isole Pelagie.
Salgono a 17 gli sbarchi, con complessivi 756 migranti, registrati dalla scorsa notte. Tutti i gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, nonostante i trasferimenti disposti dalla Prefettura, le presenze sono tornate a salire: ci sono, al momento, di nuovo, 1.160 persone, a fronte di neanche 400 posti disponibili.
Peschereccio trainava barca, arrestati 5 tunisini
La sezione operativa navale della guardia di finanza ha bloccato un peschereccio tunisino, ritenuto la “nave madre”, che trainava verso le isole Pelagie una imbarcazione di ferro senza motore. I 5 membri dell’equipaggio, con l’accusa di aver consentito l’ingresso irregolare in Italia di 11 migranti, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore capo reggente di Agrigento, Salvatore Vella. Il giudice per le indagini preliminari ha già convalidato i fermi e ha disposto per i 5 indagati la custodia cautelare in carcere.
Il peschereccio tunisino, ritenuto “nave madre”, è stato intercettato in acque italiane, lo scorso venerdì, dopo la segnalazione di un velivolo dell’agenzia europea Frontex. Notando il traino di un piccolo natante in ferro, sono state allertate le motovedette.
Quando il peschereccio è stato bloccato, l’imbarcazione che trainava non era più vuota, ma occupata da 11 tunisini e algerini, tra cui donne e bambini. Verificata l’assenza di pescato e le ottime condizioni di salute dei migranti, poco compatibile con chi affronta i cosiddetti “viaggi della speranza” – scrive in una nota la Guardia di finanza – i militari hanno preso il controllo del peschereccio, ritenendolo coinvolto nel traffico di migranti. L’imbarcazione è stata portata a Lampedusa e gli 11 extracomunitari sono stati messi in sicurezza sulle unità navali. Gli accertamenti delle fiamme gialle, tutti coordinati dalla Procura di Agrigento, hanno fatto scattare il fermo di indiziato di delitto per i componenti dell’equipaggio che sono stati trasferiti, con la motovedetta V.7007, a Porto Empedocle e poi al carcere di Agrigento.