Le Rubriche di ATNews – Degustando la bellezza
“Montalbera non solo Ruchè” si può riassumere così il nuovo progetto a cui la famiglia Morando ha deciso di dar vita in quel di Castagnole Monferrato, un Nebbiolo Doc Monferrato per esprimere attraverso il celebre vitigno la grande espressività del territorio, IL DON.
Una nuova scommessa, dunque, in perfetto “stile Montalbera”: quando si parla di Nebbiolo molti pensano esclusivamente alle Langhe, mentre il vitigno in realtà si coltiva in tutto il Piemonte, da Nord a Sud, declinando le sue potenzialità e le tante sfaccettature di cui è capace. Così il Monferrato riporta alla Barbera e al Ruchè di cui Montalbera è eccellente interprete ma si sa, per Franco Morando, anima di Montalbera, ogni progetto è una nuova sfida. Inizia quindi un focus sul Nebbiolo che ha visto la sua prima vendemmia a Settembre 2021 a quattro anni dall’impianto, interpretata con grande armonia e leggerezza dall’enologo di cantina Nino Falcone.
“La nuova etichetta IL DON di Montalbera proviene dalla vigna di Don Bosco sita nel Comune di Montemagno nei 110 ettari di proprietà dell’Azienda. Eleganza, setosità e profumi nebbioleggianti sono la mia nuova scommessa” chiosa Franco Morando, già al lavoro con Nino Falcone per seguirne l’evoluzione nel tempo.
Non si punta ai grandi numeri con il Nebbiolo di casa Montalbera, le 7.500 bottiglie risultate dalla prima vendemmia sono già state felicemente assorbite dal mercato che ha trovato ne IL DON un vino dalla beva leggera, comunque gratificante al naso e al palato.
Come nasce. Macerazione prefermentativa a freddo per 5 giorni, inoculo lieviti e fermentazione alcolica con macerazione per ulteriori 10 giorni. Due travasi di fine fermentazione, fermentazione malolattica in acciaio e la massa viene poi affinata in botte grande di rovere di slavonia per 8 mesi circa. Imbottigliamento e riposo per 2 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
Prende vita così IL DON Nebbiolo Doc Monferrato, vino dal sapore leggiadro e di trama fine, un rosso dal profumo intenso, persistente e caratteristico, con sentori tipici di rosa e viola appassita, leggermente speziato grazie alle note di chiodi di garofano, pepe nero e noce moscata.
“La prossima annata – continua Franco Morando – sarà di certo più strutturata per una maggiore gradazione alcolica ed un affinamento in legni pregiati che conferiranno al vino una spiccata identità. È il nostro ultimo nato, lasciamogli il tempo di crescere e maturare, sono certo che saprà sorprenderci”.