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Jakub Jankto: “Ci sono altri calciatori gay, mi sono arrivati dei messaggi”

LGBT

01 Apr 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Jakub Jankto gay

Lo scorso febbraio Jakub Jankto ha deciso di fare coming out e ha dichiarato di essere gay: “Sono Jakub Jankto, sono gay e non voglio più nascondermi. Come tutti gli altri, ho i miei punti di forza. Ho i miei punti deboli. Ho una famiglia. Ho i miei amici. Ho un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Sono omosessuale e non voglio più mentire a nessuno“.

Jakub Jankto: “Ci sono altri calciatori gay, spero che il mio esempio li aiuti”.

Il calciatore dello Sparta Praga (ex giocatore di Udinese e Sampdoria) in questi giorni è tornato a parlare del suo coming out. In un’intervista rilasciata a Sky TG 24 Jakub ha dichiarato che spera che il suo gesto possa essere da esempio per gli altri calciatori gay.

#31marzo #LiveInNapoli

A A Live In Napoli, il racconto di Jakub Jankto, centrocampista dello Sparta Praga in prestito dal Getafe ed ex dell’Udinese, che parla per la prima volta dopo il coming out pubblico del mese scorso pic.twitter.com/GSKGFB1oMH

— Sky tg24 (@SkyTG24) March 31, 2023

“Io sicuramente non farò i nomi, però ci sono altri calciatori gay. C’erano, ci sono e ci saranno. È così. Mi sono arrivati messaggi. Io non pretendo che adesso facciano coming out anche loro, però forse il mio esempio li può aiutare, magari nel futuro penseranno ‘lo posso fare anch’io’.

Quanto ci ho pensato prima di farlo? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera’, diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo.

Mi ha aiutato molto essere a casa per fare coming out. Se fossi stato in Spagna o in Italia non lo avrei mai detto”. Quando sei a casa… In Italia si dice ‘casa dolce casa’, è così, è la verità. Le persone qui a Praga mi hanno aiutato molto, Tomáš Rosický, František Cupr, l’allenatore Brian Priske, un grandissimo chapeau davanti a loro. Sono stati straordinari. Grazie anche al loro supporto ho deciso di essere onesto con me e con tutti”.

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