Dopo mesi di polemiche e controversie, il gioco “Hogwarts Legacy”, liberamente ispirato al mondo di Harry Potter, si appresta ad arrivare sugli scaffali il 10 Febbraio. Sin dall’annuncio, il gioco si è sempre trovato ai primi posti nelle classifiche dei preordini su Steam e sul Playstation Store; nonostante questo però ancora oggi, a una settimana dal lancio, sul web le polemiche sembrano non fermarsi.
Cos’è Hogwarts Legacy
“Hogwarts Legacy” è un videogioco sviluppato da Avalance Games e pubblicato da Warner Bros Games ambientato nel “Wizarding World”. Questo è il nome che viene usato per parlare del mondo descritto nella serie di libri fantasy Harry Potter dell’autrice britannica J.K. Rowling. Il videogame è stato accolto positivamente dai fan; non è un caso che abbia ottenuto due nomination come gioco più atteso dell’anno sia ai “The Game Awards 2022” che ai “Golden Joystic Awards 2022”. Eppure online, nonostante l’entusiasmo, molti si chiedono se, a seguito delle dichiarazioni controverse della Rowling, sia giusto supportare il gioco. Ma facciamo un passo indietro.
I tweet controversi di J.K. Rowling
È il 2019 quando J.K. Rowling decide pubblicare un tweet dove difende Maya Forstater. La ricercatrice era stata licenziata per aver espresso il proprio dissenso nei riguardi della Gender Recognition Act, la legge che permette a chi soffre per la disforia di genere di cambiare quest’ultimo dal punto di vista legale. A Giugno del 2020, sempre su twitter, la Rowling risponde in maniera sarcastica a un articolo dal titolo “Creare un mondo post-covid più equo per le persone che hanno le mestruazioni”. In particolare l’articolo faceva riferimento a quegli uomini transgender che, non avendo ancora affrontato l’operazione di transizione, possono avere ancora il ciclo. Per questo motivo la Rowling venne accusata di invalidare l’esperienze di tutte quelle donne che si sentono uomini e di tutte quelle donne che per un motivo o per un altro non possono avere le mestruazioni.
Le ultime dichiarazioni a riguardo risalgono a un saggio pubblicato dalla stessa Rowling sul suo sito dove l’autrice cerca di chiarire la sua posizione riguardo i temi dell’identità di genere, il transattivismo e il femminismo. Nel saggio risponde alle accuse delle persone che la definiscono TERF (Trans exclusionary radical feminist), termine utilizzato per indicare tutte le femministe che escludono le donne transgender dalla lotta femminista, schierandosi per la libertà di parola e contro la “cancel culture”. Inoltre la Rowling si schiera contro la legge sull’identità di genere scozzese per paura che questa un giorno possa dare la possibilità a chiunque di definirsi donna in qualsiasi momento. Ovviamente non è questo il caso e, infatti, il governo scozzese stesso nel 2020 aveva affermato che la legge non avrebbe cancellato tutto l’iter precedente necessario alla transizione ma l’avrebbe semplicemente abbreviato.
L’autrice inoltre si dichiara spaventata dal crescente numero di ragazze che si dichiarano transgender. C’è anche da dire che ci troviamo in un periodo storico in cui, per fortuna, fare coming out non è più qualcosa di così spaventoso. Ne va da sé che più persone riescono ad acquisire coraggio nell’esprimere la propria identità. Il testo però non è servito a molto; ad oggi gli stessi attori dei film di Harry Potter hanno scelto di prendere le distanze dalle affermazioni della Rowling. Affermazioni che le sono persino costate la partecipazione allo speciale televisivo per i venti anni della saga cinematografica.
Le accuse di antisemitismo
Nonostante quello che sulla carta potrebbe sembrare un progetto straordinario, le polemiche ad Hogwarts Legacy non si fermano alle dichiarazioni controverse della Rowling. Sul web infatti sono nate delle critiche riguardo la decisione di ambientare il gioco nella cosiddetta “Era delle ribellioni dei Goblin”. Questi infatti saranno i cattivi del gioco e sarà compito del giocatore fermare a loro ribellione. La scelta sin da subito ha fatto storcere i nasi a molte persone, in quanto secondo molti già nella saga originale i goblin non sono altro che una metafora del popolo ebreo. Ci sembra però azzardato concordare con le accuse di antisemitismo rivolte al gioco nel momento in cui questo non è ancora uscito e non sappiamo nemmeno in che modo la questione verrà affrontata all’interno della storia del videogioco.
Il pensiero di chi vuole boicottare Hogwarts Legacy
Sul web si sono quindi creati due veri e propri schieramenti. Da un lato chi difende Hogwarts Legacy a spada tratta, dall’altro chi, invece, grida al boicottaggio. Premettiamo che sin da subito il team di sviluppo ha preso le distanze dalle parole della Rowling affermando inoltre che l’autrice non è stata in nessun modo coinvolta nel processo di sviluppo del gioco. Quando si parla di diritti inoltre è difficile stabilire chi abbia ragione e chi torto.
Proprio per questo motivo ognuno ha il diritto di scegliere se boicottare il gioco o meno; anche perché, per quanto possa sembrare inutile, dietro la scelta di boicottare il gioco c’è la voglia di mandare un messaggio, che è quello di difesa dei diritti delle persone transgender. Che poi il messaggio non arrivi al destinatario non è tanto importante quanto scegliere di alzare la propria voce per dei temi che si ritengono importanti. Attaccare chi vuole boicottare è quindi sbagliato e non porta a nulla; di certo le persone che hanno scelto di boicottare il gioco non cambieranno idea perché qualcuno ha detto loro di farlo.
Il boicottaggio è utile?
Dall’altro lato però nemmeno andare ad attaccare chi sceglie di acquistare il gioco e accusarlo di transfobia aiuta sicuramente la causa. Harry Potter e tutto il mondo che gli gira attorno rappresentano l’infanzia di milioni di persone in tutto il mondo. Per quanto ne sappiamo, per molti questa saga ha rappresentato un modo per sfuggire a momenti bui. Per moltissimi la saga di Harry Potter è stata molto di più che una serie di libri o film; lo dimostra l’enorme successo ancora oggi a distanza di anni. Inoltre un tentativo di boicottaggio andrebbe ad attaccare l’autrice soltanto in piccolissima parte e vedrebbe coinvolti tutti coloro che invece hanno lavorato al gioco.
Tra l’altro Hogwarts Legacy non è il primo gioco controverso, si pensi al caso di Activision Blizzard, società che nonostante le pesanti accuse di molestie sessuali nei confronti delle dipendenti, con il suo ultimo gioco “Call of duty : modern Warfare II” ha venduto 800 milioni di dollari solo nei primi tre giorni. È lecito chiedersi allora qual è il criterio del web nel scegliere cosa boicottare e cosa no.
Separare l’opera dall’autore, è possibile?
Questa è la domanda che ci poniamo. È possibile separare l’autore dall’opera? È necessario farlo? La risposta può variare da persona a persona. Scegliere di acquistare qualcosa o di usufruire di un qualsiasi media nonostante le opinioni controverse di chi l’ha creato non significa essere delle brutte persone. Sicuramente non è facile scoprire che il nostro autore o cantante preferito sceglie di battersi contro le cause che ci stanno a cuore. Per alcuni potrebbe essere più semplice considerare l’opera a prescindere dall’autore; per altri invece è più facile dire addio a un determinato cantante, film o libro perché il pensiero di sostenere qualcuno che va contro le proprie idee non gli va a genio.
La risposta alla domanda quindi non può essere né affermativa né negativa. Questa dipende dalla persona che sceglie di boicottare o meno e dal motivo per cui si sceglie di boicottare o meno. Attaccarsi l’un l’altro come in questo caso non fa altro che distogliere l’attenzione da temi importanti come i diritti della comunità LGBTQ+. Ma si sa, luoghi come twitter sono diventati ormai dei veri e propri campi di battaglia dove la gara è a chi grida più forte. Quello che ci ricorderemo tra qualche mese di tutta questa tiritera però sarà sicuramente solo questa enorme polemica.
Francesco Guglielmino
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