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Hacker White Hat: chi sono gli hacker etici | sicurezza.net

Gli Hacker white hat stanno diventando sempre di più una risorsa necessaria per qualsiasi tipo di azienda che voglia migliorare i propri livelli di cyber security. Oggi viviamo in un’epoca in cui gli attacchi e le intrusioni hacker sono sempre più frequenti e difficili da contrastare.

La Cyber Threat Intelligence non è sufficiente a proteggere nel migliore dei modi i sistemi informatici. È utile per prevenire minacce conosciute e già utilizzate in precedenza, ma non per proteggersi da malware nuovi e ancora ignoti. Per questo motivo la figura professionale dell’hacker etico è sempre più richiesta. 

La Cyber Threat Intelligence: cos’è e cosa le manca

La Cyber Threat Intelligence è una metodologia di sicurezza informatica. Essa permette alle aziende di difendersi dal rischio di attacchi informatici portati a segno attraverso minacce già conosciute.

Grazie a questa tecnica è possibile ottenere informazioni e descrizioni dettagliate di malware già conosciuti. Tali malware hanno in precedenza colpito un cosiddetto “paziente zero” e perciò se ne conoscono le caratteristiche.

Il principale limite di questa tecnica è quello di non riuscire ad aiutare i responsabili della cyber security a difendersi da attacchi zero-day. La Cyber Threat Intelligence non consente di individuare e prevenire tecniche di hackeraggio ancora sconosciute perché non ancora utilizzate. Nessun problema, in questi casi si può ricorrere agli hacker etici.

Gli hacker etici, conosciuti anche come “White Hat hackers“, sono professionisti di Information Technology. Essi conoscono alla perfezione le tecniche, gli strumenti e gli obiettivi dell’hacking malevolo ma utilizzano le proprie competenze in modo rispettoso delle leggi. Lo scopo dell’hacking etico è quello di prevenire attacchi di tipo zero-day e riconoscere tecniche di hackeraggio non ancora utilizzate e sconosciute.

È molto importante riuscire a difendersi da tali minacce. Queste potrebbero sfruttare i punti deboli di sistemi hardware, software e network aziendali per poter accedere a informazioni riservate o danneggiare il sistema. 

L’intenzione degli hacker White Hat non è mai quella di rubare o distruggere. Essi lavorano per identificare i punti deboli di un computer o di un sistema di rete con l’obiettivo di testare la sicurezza informatica dell’organizzazione. Tieni a mente però che esistono comunque anche altre tipologie di hacker che spesso hanno scopi malevoli.

A proposito di questo, se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di leggere questo articolo. Chi sono gli hacker, cosi da avere una panoramica su tutto il mondo dell’hacking.

Quali sono i compiti degli hacker white hat?

Il principale incarico di un White Hat hacker è quello di testare la cyber security dell’organizzazione attraverso attacchi hacker. L’obiettivo di queste intrusioni è quello di trovare eventuali falle e punti deboli all’interno del sistema. Successivamente agli attacchi, l’hacker etico prepara un report. In esso presenta una dettagliata analisi dei punti deboli individuati e propone diverse soluzioni per migliorare il livello di cyber security dell’organizzazione. 

I compiti di un White Hat hacker sono dunque:

  • testare periodicamente i sistemi e le reti aziendali;
  • individuare i rischi per la sicurezza;
  • verificare l’efficacia dei sistemi di sicurezza;
  • valutare la necessità di nuove misure di cyber security;
  • creare soluzioni su misura per l’organizzazione;
  • promuovere la cultura della sicurezza informatica in azienda.

Come diventare un hacker white hat

Per diventare un White Hat hacker non esiste un percorso formativo predefinito. Spesso però viene richiesta una laurea in Informatica, Ingegneria Informatica o in altre materie scientifica quali Matematica o Fisica.

Esistono numerosi corsi di hacking etico e sicurezza informatica che forniscono le basi per diventare un hacker. Oltre a essi, sono nate negli ultimi anni diverse certificazioni in ambito cyber security. Queste certificazioni garantiscono l’acquisizione sia di competenze tecniche, sia la comprensione delle responsabilità etiche connesse alla professione. Tra le tante esistenti, alcune delle più riconosciute a livello internazionale sono:

  • CEH – Certified Ethical Hacker;
  • OSCP – Offensive Security Certified Professional;
  • GPEN – GIAC Penetration Tester.

Conclusioni

La nostra è una società sempre più connessa. Le intrusioni e gli attacchi di hacker sono sempre più frequenti e difficili da contrastare. Per questo motivo è importante per qualsiasi tipo di organizzazione progettare al meglio i propri sistemi di cyber security. 

Se non si vuole diventare il “paziente zero” di un attacco hacker e si vuole proteggere nel migliore dei modi i propri sistemi informatici, l’hacking etico potrebbe essere la soluzione più adatta.

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