Fonte:LiberoQuotidiano 09 febbraio 2023 di Alessandro Sallusti
Una volta si diceva “nani e ballerine”, oggi parliamo di “attori e influencer” ma la sostanza non cambia. Ci riferiamo allo spettacolo che si fa politica, ma anche fin qui nulla di nuovo. La cosa però cambia se la politica si affida al puro spettacolo per coprire i suoi vuoti di contenuti e le sue incapacità. Cosa intendo? Che una volta la sinistra parlava per bocca di Antonio Gramsci ed Enrico Berlinguer mentre oggi fa sue e rilancia in chiave anti destra – non sappiamo quanto autorizzata – le parole pronunciate sul palco del Festival di Sanremo da un attore giullare, Roberto Benigni, e da una star del web esperta in cosmesi e biancheria intima, Chiara Ferragni, il primo a parlare del perché non bisogna toccare la Costituzione, la seconda della libertà delle donne, anche quella di andare in giro seminude.
Ora, a parte che non risulta da nessuna parte che le destre non amino la nostra Costituzione e tantomeno la libertà delle donne – una di loro, Giorgia Meloni, si è presa addirittura la libertà di diventare Presidente del Consiglio – non è vero che la sinistra, alla pari dei sacri padri costituenti, ritenga “immodificabile” la Costituzione tanto che per ben cinque volte dalla sua entrata in vigore prima il Pci, poi il Pds e infine il Pd hanno provato a cambiarla senza però venirne a capo. A parte tutto questo è sempre più evidente l’inutilità che il Pd si tormenti a cercare un segretario leader se poi i loro punti di riferimento sono due simpatici e bravi miliardari, Benigni e Ferragni, che dietro lauto compenso si prestano a salire sul palco per recitare la parte di quelli politicamente corretti e quindi per definizione una parte di sinistra. Tanto vale eleggere loro due segretari – sarebbe rispettata anche la parità uomo donna – per acclamazione e chiuderla lì con la farsa delle elezioni primarie perché ci sarà pur un motivo se alle urne di Mirafiori, tempio dell’operaismo italiano, si sono recati a deporre la scheda solo in ventidue.
Viva Sanremo, lunga vita al Festival ma non dimentichiamo che sul palco, come cantava Bennato, “ci sono solo canzonette”, sia quelle intonate dagli artisti canori che quelle declamate da artisti vari arruolati a gettone. Avvisare il Pd che il paese reale è altra cosa e che di Costituzione si discute in parlamento.