Aumentano i viaggi in Italia delle coppie che hanno scelto il nostro Paese per il fatidico Sì. Il destination wedding premia l’Italia che, nel 2022, è stata scelta come location dagli stranieri per più di 11mila matrimoni. Numeri che simboleggiano un settore in ripresa che si avvicina ai numeri del periodo prepandemia.
Questi dati, presentati da Enit e Convention Bureau Italia emergono dall’Osservatorio Destination Weddings in Italy, condotto dal Centro Studi Turistici e finanziato dal ministero del Turismo. «L’industria del wedding – afferma Ivana Jelinic, ceo di Enit – incide con notevoli benefici sulla filiera del comparto turistico ampliando le occasioni di scelta di un viaggio in Italia nonché la notorietà dell’immagine del brand Italia. Occorre essere pronti e potenziare il network con pacchetti all inclusive dedicati».
Destination wedding, i numeri del rapporto 2023
Sulla base della durata del soggiorno delle coppie e degli invitati alla cerimonia (3,3 notti in media), per il 2022 l’Osservatorio stima in 619mila gli arrivi e in oltre 2 milioni le presenze turistiche collegate al destination wedding. Questo ha prodotto un fatturato stimato di 599 milioni di euro, circa l’11 per cento in più rispetto ai livelli stimati nel 2019, ultimo anno pre-Covid.
Il periodo preferito per le nozze è, come sempre, l’estate. Tra giugno e settembre, infatti si è concentrato il 73,7 per cento delle celebrazioni. Per quel che riguarda l’organizzazione, invece, gli sposi nel 46,5 per cento dei casi hanno scelto di affidarsi a un wedding planner.
In aumento la permanenza media degli invitati: 3,3 notti contro le 3,2 del 2019. Un trend forse determinato da un bisogno di riappropriarsi degli spazi relazionali, di festeggiare in modo libero e informale dopo lunghi mesi di regole e di restrizioni. Entrando nel dettaglio del rapporto, per il 2022 il numero medio di invitati per evento è stato 55,6 e la stima della spesa media per evento pari a 53.800 euro (8 per cento in meno rispetto al valore medio del 2019). La quota maggiore del budget è stata destinata ai servizi di Food & Beverage (33 per cento), mentre una quota minore (16,7 per cento) per i servizi di ospitalità.
Nel 2022, inoltre, è cresciuta la quota di coppie che hanno scelto di sposarsi con rito simbolico, oggi il 54,1 per cento del totale. Per il 2023 l’incremento stimato è di oltre 1.000 eventi in più rispetto all’anno passato, con una previsione di crescita del +9,5 per cento.
Dove ci si sposa di più
Il rapporto prosegue indicando le mete preferito all’interno del fenomeno del destination wedding. La Toscana, con le sue bellezze paesaggistiche e artistiche, si conferma la regione italiana più richiesta dalle coppie straniere, col 21 per cento del totale. Seguono, in ordine di frequenza, Lombardia, Campania, Puglia, Sicilia e Lazio.
Tra le location la scelta della villa è quella capace di intercettare il maggior numero di preferenze. In forte ascesa rispetto al passato, ecco la scelta di organizzare la cerimonia all’interno di uno dei tanti borghi del nostro Paese. Cresce anche il numero cerimonie organizzate nelle aziende agrituristiche e nei resort di campagna.
In discesa nelle preferenze, invece, i luxury hotel e le cerimonie organizzate all’interno di castelli e ristoranti. Altre preferenze indicate nel rapporto sul destination wedding sono le masserie, i rifugi, i giardini, i nuraghe, i trulli e le terrazza con vista panoramica. Ad ogni modo, nello studio si sottolinea come le preferenze per determinate tipologie di location possono variare in determinati contesti territoriali e, soprattutto, in relazione ai diversi mercati di provenienza delle coppie.
“Yes, I do”
Nel 2022 gli Stati Uniti sono stati il principale Paese di provenienza (29,2 per cento) delle coppie straniere che hanno deciso di celebrare il matrimonio in Italia, ma oltre il 57 per cento degli eventi sono stati generati da coppie di sposi residenti in Paesi europei. A questo proposito ricorda Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit, «dal dopoguerra ad oggi i viaggiatori che hanno scelto di sposarsi in Italia sono stati gli statunitensi per poi diffondersi ovunque. Un target sempre esigente che connota l’Italia non solo come culla della cultura ma anche dei sentimenti».
Il cosiddetto “turismo dei matrimoni” in Italia, però, non riguarda esclusivamente gli stranieri. Particolarmente rilevante anche il movimento generato dagli sposi italiani all’interno dei nostri confini. Le stime per il 2022 parlano di più di 7.160 matrimoni di coppie italiane celebrati in una regione diversa dalla propria. Secondo l’Osservatorio Destination Weddings in Italy, infatti, dopo gli anni della pandemia le scelte appaiono più green, con una maggiore consapevolezza intorno all’ambiente, alla tradizione, ai prodotti.
LEGGI ANCHE: Eventi sostenibili in Maremma: l’idea di MExte
Articolo aggiornato in data 1 Febbraio 2023
© Riproduzione riservata