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Bussano alla porta: l’apocalisse tra scetticismo e verità

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Nelle sale dal 2 febbraio, Bussano alla porta di M. Night Shyamalan – tra gli ultimi lavori Split, Glass e Old – è un thriller-horror originale e che riconferma ancora una volta la bravura del regista nel genere. Ispirato al romanzo di Paul G. Tremblay La casa alla fine del mondo, il film ci racconta una possibile imminente apocalisse tra cieca fiducia e scetticismo contemporaneo.

Dave Bautista come non lo avete mai visto

Dave Bautista (negli ultimi anni impegnato in pellicole di successo come Guardini della Galassia e Dune) è stato capace di lasciarci una performance attoriale inaspettata. I suoi occhi parlano più delle parole: un attore che ci ha abituato a ruoli rudi e superficiali, capace tuttavia di una grande vena comica, ora si mostra sensibile ed espressivo. Viso conosciuto al grande pubblico è anche quello di Rupert Grint, il Ron della saga di Harry Potter.

Nel ruolo di protagonisti abbiamo i nomi di Jonathan Groff, Ben Aldridge e quello della piccola Kristen Cui che, nonostante la tenera età, si è mostrata abile nel suo ruolo centrale.

Kristen Cui
Crediti: IMDb

Una trama dai grilli all’apocalisse

La piccola Wen, in vacanza con i genitori Eric e Andrew, sta giocando fuori casa a catturare grilli: poco dopo viene avvicinata da un uomo che tenta di fare amicizia con lei. La bambina realizza ben presto quali siano le reali intenzioni dell’individuo e delle altre tre figure che stanno per circondare la casa, dunque scappa a casa per avvertire i genitori. In breve tempo la casa verrà invasa da queste quattro figure che immobilizzano i due uomini: uno di loro dovrà morire per mano dell’altro così da scongiurare un’imminente apocalisse; non è ammesso il suicidio né che uno dei quattro li uccida.

Non la solita casa nel bosco: come il classico ispira l’originale

Di primo acchito allo spettatore sembrerà di trovarsi di fronte al solito schema classico trito e ritrito del cinema horror: una famiglia e una casa nel bosco, l’isolamento, l’arrivo di quattro sconosciuti che intendono ucciderli. Ma Shyamalan, maestro nel suo genere, ha reso possibile il contrario. In poco tempo ci rendiamo conto di come l’intenzione degli invasori non sia quella classica di “fare un sacrificio” perché facenti parte di una setta o perché votati a un oscuro culto. Dietro al più canonico degli incipit si cela una riflessione ben più articolata e attuale di quella che ci si potrebbe aspettare.

Guardando la pellicola – con un ritmo incalzante, dialoghi utili e priva di qualsivoglia perdita di tempo – subito ci si ritroverà spaesati: quello che poteva essere un andamento prevedibile seppur sempre godibile, si rivela all’insegna della tensione e della sorpresa. Risulterà impossibile prevedere la prossima scelta del regista e questo è un grande pregio di Bussano alla porta.

Non manca anche una leggera linea comica, grottesca e spiazzante, che temporaneamente ci catapulta fuori dall’atmosfera tesa e quasi agonizzante della pellicola.

Il finale per molti potrà risultare deludente, ma è l’unico esito possibile per una storia che si spinge sempre più all’estremo per infine chiudersi in perfetta coerenza con quanto accaduto. Rimarranno dei dubbi, è certo, ma non tutto è necessario per potersi godere al meglio la vicenda.

Una vicenda calata nel presente

Come detto prima, non mancano dei chiari riferimenti all’attualità. Per esempio, ogni cataclisma predetto della presunta apocalisse ricorda i contemporanei sconvolgimenti della crisi climatica che giorno dopo giorno distruggono il nostro pianeta. Anche il fare settaristico dei quattro invasori, denunciato da uno dei protagonisti, è un esplicito riferimento a quei gruppi negazionisti che negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere. Essi, infatti, fanno riferimento a un forum online su cui si sono conosciuti ed è immediato pensare ai numerosi canali Telegram e siti di fake news all’ordine del giorno (soprattutto dopo l’esperienza covid-19 e la relativa polemica sui vaccini).

Bussano alla porta, seppur inosservato, sa come convincere

Ricco di colpi di scena e sequenze frenetiche, capaci di farti saltare dal posto in sala, Bussano alla porta riporta al cinema il più genuino Shyamalan. Crudezza, ignoto e ritmo sono gli ingredienti di questo nuovo film, in cui l’apocalisse diventa un modo per rivedere sé stessi e le proprie convinzioni.

Riccardo Bajardi

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